Alla Sagra Musicale Malatestiana l’opera “King Arthur” nella messa in scena di Motus
Spazio di incontro fra musica e parole assolutamente originale, è King Arthur, l’opera al centro della sfida drammaturgica della Sagra Musicale Malatestiana (16 e 17 settembre) in prima assoluta nella Sala Pamphili (Complesso degli Agostiniani, via Cairoli, 42). Nel dramma del poeta John Dryden le musiche di Henry Purcell sono attrezzi scenici che rivelano una potenzialità ambigua. Il canto spetta a presenze sovrannaturali, spiriti figure mitologiche che non hanno diritto di parola e, da parte loro, i personaggi del dramma non godono di nessuna facoltà musicale. Da una tale dialettica – unica e irripetibile nella storia del teatro occidentale – deriva il carattere ibrido ed eccezionale dell’opera e da queste condizioni muoverà la nuova produzione di teatro musicale della Sagra Musicale Malatestiana affidata al gruppo teatrale Motus e all’ensemble strumentale Sezione Aurea diretto da Luca Giardini, con le voci di Laura Catrani, Yuliya Poleshchuk, Carlo Vistoli.
“Abbiamo scelto un punto di vista femminile quello della contesa principessa Emmeline, che, cieca come l’amore nelle mitologie antiche, è fragile presenza silente e significativa, ostaggio di bassi intrighi per il potere che la foresta di chiaroscuri e minacce incombenti - in cui le vicende sono ambientate - ben simboleggia. Qui la lotta fra bene e male è ossessivamente associata al binomio caldo/freddo e il paesaggio tutto pare emanazione di stati d’animo interiori. Il calore dell’amore si scontra con il gelo della politica, con la morte della guerra, che tutto avvolge. Questo trapasso fra esterno e interno, fra elementi climatici e stati del cuore sarà linea guida anche del progetto di allestimento scenografico popolato da animazioni video in continua trasformazione… King Arthur di Dryden/Purcell si svela anche come un’interrogazione sulla funzione dirompente della musica, sulla sua forza e sui pericoli che induce. E la musica è la soglia in cui l'azione segna un suo limite - da superare o da infrangere - innescando una dialettica, in scena e nei sensi, pronta a sfociare in squilibrio, in scontro: in guerra”.