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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura Riccione

Carlo Lucarelli: "Porto in scena la stupidità della censura, dal Fascismo a Sanremo"

Lo scrittore debutta a Riccione con lo spettacolo 'ControCanti' e torna in libreria con il commissario De Luca: "Nel nuovo romanzo si indaga a Rimini, alcuni eventi accadono in Riviera"

Il giallista Carlo Lucarelli si fa in tre e debutta a Riccione nel ruolo di autore, narratore e protagonista. Sul palco dello Spazio Tondelli presenta in prima assoluta "ControCanti. L'opera buffa della censura", in scena giovedì 24 marzo, alle 21. Ad affiancarlo ci sono il polistrumentista Marco Caronna e il pianista e compositore Alessandro Nidi, musicisti con cui Lucarelli collabora da tempo. E proprio questo spettacolo nasce dopo una conferenza a metà tra note e parole. "Ci siamo detti perché non trasformarlo in uno spettacolo strutturato? - racconta Carlo Lucarelli - Ci siamo messi al lavoro ed è nato 'ControCanti'. C'è stato un grande lavoro di ricerca perché la censura è qui raccontata dal periodo fascista fino agli anni Novanta".
Tre fuggitivi, due musicisti un po' cialtroni e uno scrittore, si trovano insieme in un seminterrato e qui scoprono un vecchio microfono e una radio di epoca fascista. In un attimo capiscono che quel rifugio è un angolo di mondo dove venivano denunciati gli orrori della censura del tempo. I tre iniziano un cammino a ritroso tra parole e note che hanno osato armarsi di ironia contro i bavagli del potere. I misteri non sono però svaniti del tutto e regalano nuovi colpi di scena.
'ControCanti' attraversa pagine di storia e musiche internazionali?
"Assolutamente si, lo sguardo è rivolto alle censure e ai regimi che ci sono stati nel mondo. Si spazia dall'Italia alla Germania nazista all'America del Sud. Mostriamo al pubblico un viaggio nell'opera di intellettuali celebri come Pier Paolo Pasolini fino a ricordare una canzone scritta in un campo di concentramento. Parleremo di Faccetta bianca e Faccetta nera e delle forme di censura nelle democrazie, basti pensare ai ricatti. E' un viaggio nella musica, dalle canzoni di protesta al Festival di Sanremo".
Perché questo tema?
"Perché la stupidità della censura è un punto di forza importante su cui riflettere e capire la società. Naturalmente, la censura nei decenni più recenti è completamente diversa, abbiamo infatti ambientato la nostra storia in una sorta di scantinato surreale, un po' fuori dal tempo".
Quali cantanti hanno avuto il bavaglio della censura?
"In passato a Sanremo la parola cancro non si poteva usare e De Gregori cambiò un suo brano. Ricordiamo anche Lucio Dalla, Gianni Morandi e come spesso gli artisti hanno modificato una parola dei loro testi perché in radio non sarebbe passata".
Dopo il debutto a Riccione è in programma un tour?
"Vediamo la risposta del pubblico romagnolo e poi valutiamo altre tappe. Al momento sono felice di presentare 'ControCanti' nella Perla Verde perché è un po' la mia terra, fin da ragazzino ho sempre trascorso il fine settimana in Riviera e ancora oggi torno spesso".
Oltre al teatro ha in cantiere altri progetti?
"Sto scrivendo alcuni libri e a breve uscirà una nuovo romanzo con il commissario De Luca. Una storia ambientata nel 1954 tra Bologna e Rimini. Alcuni avvenimenti accadono infatti in Riviera e De Luca deve investigare sul territorio. Invece, per la tv ci sarà una nuova serie dell'ispettore Coliandro e anche questa si vedrà presto, stiamo scrivendo la sceneggiatura. Ci sono poi altri progetti su Sky. Gli impegni non mancano".

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