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Cultura

Giornate Fai, alla scoperta di piazze e palazzi

Sono 142 i giovani "ciceroni" pronti a illustrare i luoghi della cultura riminese, tra antichità e storia. Gli studenti delle superiori mostrano le bellezze della città

Appuntamento dal 18 al 20 marzo in Italia e a Rimini con le Giornate Fai di primavera, la storica manifestazione che viene sposata da 380 città italiane. Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali. "Un’occasione unica per scoprire luoghi solitamente chiusi al pubblico e sentirsi parte di un’Italia diversa creata dagli 8,5 milioni di persone che in questi anni hanno dimostrato di amare e di riconoscersi nell’immenso patrimonio culturale custodito nel nostro Paese", affermano gli organizzatori. Il Fai (Fondo Ambiente Italiano) organizza tutti gli anni “Le giornate Fai di primavera” giunte quest'anno alla 24° edizione. In questi 23 anni il Fai ha aperto per tutti, italiani e stranieri, le porte di 9000 luoghi solitamente chiusi al pubblico in più di 3600 città in tutta Italia, consentendo a 8.5 milioni di persone di godere dello spettacolo della loro bellezza.

Rimini abbraccia la manifestazione, dedicata quest'anno ai palazzi, mostrando i "tesori" di piazza Cavour, che per l’occasione sono aperti a tutti i visitatori sabato 19 marzo, dalle ore 15 alle 18, e domenica 20 marzo, dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Le persone interessate potranno presentarsi ai banchetti Fai sotto la galleria del teatro Galli e veranno formati gruppi per le visite. E’ proprio il teatro Galli, infatti, al centro delle due giornate, quando oltre al Palazzo del Podestà, Palazzo dell’Arengo, Palazzo Garampi, sarà possibile visitarne il foyer e parte del cantiere.

“Mi colpisce sempre quell’espressione quel ‘sentirsi parte di un’Italia diversa’ – afferma Andrea Gnassi, sindaco di Rimini - perché in essa si riflette la questione italiana. Da una parte il lato positivo dell’orgoglio di chi ha difeso e difende il ruolo della cultura prima di tutto come collante sociale e comunitario del Paese; dall’altra il rimarcare con quell’aggettivo, ‘diversa’ appunto, i guasti di un’Italia dove conoscere e tutelare il proprio patrimonio storico/artistico/ambientale non rientra nella ‘normalità’. Buona parte del lavoro dell’amministrazione comunale - ha proseguito il Sindaco - in questi cinque anni, è stato dedicato al tentativo di trasformare l’eccezione in regola. E questa amministrazione comunale ha voluto e vuole colmare questa perdita. Nel giro di un anno e mezzo il quadrante compreso tra piazza Malatesta e Teatro, Ponte di Tiberio, Casa del Cinema e Museo sarà protagonista della trasformazione urbana più importante da decenni a questa parte. Ognuno di questi luoghi, sinora contenitori per utilizzi impropri che spesso ne hanno svilito importanza e funzione socioeconomica, ritroverà le sue originarie funzioni nel contesto di una città contemporanea che oggi decide di fare della cultura l’asset strategico del proprio sviluppo. Una riconversione del modello da cui ci aspettiamo enormi risultati sia in termini di recupero identitario che di rilancio delle strutture di accoglienza".

Saranno accompagnati da 142 “ciceroni” i visitatori che vorranno approfittare di quest’opportunità unica per conoscere Rimini come lo sono le Giornate Fai, giunte al 24° appuntamento nazionale, il 20° in Città. 142 ragazzi delle scuole superiori che si sono formati in questi mesi con incontri coi volontari Fai e alcuni funzionari del Comune. “Un’esperienza che anch’io ho fatto da ragazzo – ha detto Andrea Serrau, capo delegazione Fai Rimini – e che mi è servita ad accrescere attraverso la conoscenza l’amore per la mia Città e ad essere quello che oggi sono. A questi apprendisti “ciceroni” un compito importante, quello di trasmettere e condividere questo amore attraverso la conoscenza e la storia non solo per due giorni, ma continuamente, nella vita di tutti i giorni, ad amici e famigliari".

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