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Cultura

Il Festival del Mondo Antico entra nel futuro

Si torna indietro nel tempo per guardare oltre l'orizzonte. Dagli antichi romani a Pompei, attraversando la cronaca e gli scenari di guerra

Il Festival del Mondo Antico diventa maggiorenne. Rimini è pronta ad accogliere la 18esima edizione della manifestazione. Un appuntamento che torna nelle giornate di venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 giugno il titolo "Ereditare il futuro, il patrimonio culturale tra memoria e damnatio". Ancora una volta è l’attualità a ispirare le linee guida dell’edizione 2016 che si occuperà del tema della memoria, linfa della storia e dell’identità di popoli e culture. Un concetto che sarà affrontato da molteplici punti di vista e con lectio magistralis e incontri a più voci, con uno sguardo rivolto al presente e al panorama internazionale.

Il Festival aprirà scenari mediterranei attingendo alla storia più recente e alla cronaca che porta alla ribalta l’urgente necessità di preservare il patrimonio storico-artistico e con esso la memoria della civiltà dalla distruzione perpetrata per incuria o per violenza. A iniziare dal territorio nazionale e dalle problematiche connesse alla ricchezza e alla diffusione capillare del suo patrimonio: emblematico il sito archeologico di Pompei cui sarà dedicato uno degli appuntamenti del festival, all’indomani della lectio magistralis di Luciano Canfora. Sarà anche l’occasione per riflettere sui modi di fruizione dei luoghi che tramandano la memoria della nostra storia rivivendo la stagione del Grand Tour per giungere a esplorare i nuovi volti di un turismo sostenibile che attraversa l’Italia sulle tracce degli itinerari settecenteschi. Ma il Festival guarda anche oltre i nostri confini per approdare alla regione balcanica e alle ferite lasciate dalla guerra e finanche raggiungere il vicino Oriente e l’Africa mediterranea. In particolare a Cirene, l’“Atene d’Africa”, sarà dedicato il momento in ricordo del prof. Mario Luni dell’Università di Urbino, un “amico” del Festival che per anni ha guidato la missione archeologica italiana nella città. Fra le testimonianze anche un documentario che racconta la storia del sito nei secoli. La stessa città di Rimini ha subito nei secoli profonde lacerazioni che, per cause naturali o per mano dell’uomo, hanno rischiato di cancellare pagine importanti della sua storia bimillenaria.
Il ricordo di un altro grande protagonista della cultura, Antonio Cederna, rivivrà nelle parole di Vezio De Lucia, Maria Pia Guermandi, Rita Paris che faranno il punto sul Belpaese. Il congedo dal Festival è affidato ad Alessandro Vanoli affiancato, per le letture sceniche, da Silvio Castiglioni nella proposta serale dal titolo "Quando guidavano le stelle".

Festival del Mondo Antico

Un’edizione, quella del 2016, allargata a comprendere diverse realtà del territorio: aderiscono alla manifestazione il Comune di San Leo, il Museo Archeologico di Verucchio, scrigno dei tesori della civiltà villanoviana, il Museo del Territorio di Riccione, il Museo della Regina di Cattolica, che coniuga l’antichità del sito con la tradizione marinara, e l'Archivio di Stato di Rimini.
Protagonisti di questa edizione saranno importanti studiosi quali Roberto Balzani, Luca Baraldi, Gastone Breccia, Attilio Brilli, Giovanni Brizzi, Federico Maria Butera, Luciano Canfora, Franco Cardini, Lorenzo Casini, Vezio De Lucia, Francesco Erbani, Maria Pia Guermandi, Pietro Giovanni Guzzo, Fabio Isman, Egidio Ivetic, Paolo Matthiae, Oscar Mei, Angelica Montanari, Maria Giuseppina Muzzarelli, Rita Paris, Stefano Pivato, Rodolfo Papa, Valeria Purcaro, Domenico Quirico, Serena Raffiotta, Sara Santoro, Andreas M. Steiner, Sergio Valzania, Alessandro Vanoli, Angelo Varni.

Sul filo della memoria si snoda il programma delle visite guidate che, come tradizione, arricchisce il Festival facendo scoprire luoghi noti o meno noti e rivivere spazi cittadini attraverso le opere che hanno restituito. Itinerari che incrociano le vie della Città con le sale del Museo e con alcune delle opere esposte nelle tante mostre della Biennale Disegno Rimini che quest’anno incontra il Festival.
Un’altra importante collaborazione è quella con il Visitor Center di recente apertura: ARimini Caput Viarum è un luogo di narrazione, un percorso multimediale ed interattivo che offre al visitatore l’esperienza unica di rivivere la storia di Ariminum, l’antica Rimini romana, con i suoi tesori e le sue bellezze, proponendo suggestioni per intraprendere coinvolgenti itinerari.
 
Ancora una volta il Festival dedica ai più piccoli uno spazio autonomo. A fianco delle iniziative per gli adulti Piccolo Mondo Antico Festival offrirà ai ragazzi tante proposte nuove, inerenti il tema dell’edizione, con un’apertura sulla città e i suoi monumenti. Il tutto all’insegna del gioco, della creatività e del divertimento. Un invito rivolto ai più piccoli, a partire dai 3 anni, e ai ragazzi che possono sperimentare attività e divenire via via protagonisti di storie narrate o artigiani  e artisti in erba. A fare da sfondo è sempre la città romana, con la sua storia, i suoi personaggi, i suoi segni, con un tuffo nella più lontana preistoria e nelle grandi civiltà dell’antico Egitto e dell’Assiria, o anche nella Rimini malatestiana.
Il Museo della Città ospita botteghe di mosaicisti, pittori, decoratori. Ciascuno, con le proprie mani, potrà essere autore del suo mosaico, del suo piccolo quadro o della sua scatola della "memoria" in cui raccogliere oggetti legati ai ricordi lasciando anche spazio per custodire oggetti di ricordi “futuri”. 

Il “racconto” sarà protagonista di diverse proposte animate: sul filo di storie affascinanti e magiche, bambini e ragazzi entreranno nel mondo di personaggi mitologici fra eroi, streghe, mostri. E per la prima volta nel museo il “divieto di toccare” si trasforma nell’invito a esplorare col tatto le opere selezionate lungo la Sezione archeologica in un percorso che coinvolge anche bambini ciechi e ipovedenti, realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi (Rimini).
Nella mattinata di domenica il Festival esce in piazza, per animare lo spazio antistante la Domus, con attività che evocano la città romana: giochi di strada amati dai bambini romani e laboratori in cui costruire il proprio scudo o restituire l’immagine dell’Arco di Augusto come si presentava all’epoca della sua costruzione. E, a fianco, gli studenti di III A della sezione classica del liceo “G.Cesare – M.Valgimigli” di Rimini condurranno i bambini nel loro mondo incantato delle opere del museo e i monumenti della città attraverso narrazioni per piccoli pescatori di storie nate dall’incontro con il progetto MuNa (Musei di Narrazione). Anche il Museo degli Sguardi. Raccolte Etnografiche di Rimini, sul colle di Covignano, si apre ai più piccoli per un laboratorio ispirato ai gioielli del Nuovo Mondo e alle loro storie in cui lavorare le lamine di metallo a sbalzo o incisione come gli antichi artigiani Incas.

Per partecipare alle attività (escluse quelle che si svolgono nella piazza) occorre prenotare telefonicamente (tel. 329.2103329 da lunedì a venerdì ore 9-13 e nei giorni del Festival). E richiesta quota di partecipazione (4 euro).
 

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