Biblioterapia, Maurizio Bettini presenta "Le orecchie del cuore, ovvero anatomia della memoria"
Sabato con "Le orecchie del cuore, ovvero anatomia della memoria", Maurizio Bettini, docente di Filologia Classica all’Università di Siena, darà spazio a una necessaria “archeologia” del corpo. Uno sguardo indietro che, attingendo alla lezione dei classici, apre orizzonti di senso nuovi e attuali. Maurizio Bettini, filologo e antropologo, uno dei più importanti studiosi del mondo classico, scrive in “Le orecchie di Hermes”: «sono persuaso che i Greci e i Romani, pur essendo per tanti aspetti così vicini a noi moderni, abbiano spesso pensato le cose differentemente da come le pensiamo noi, e dunque abbiano la capacità di aprire i nostri occhi su tante “possibilità” di vita che altrimenti saremmo condannati a non vedere».
Se la corporeità è destino comune, diversi sono anzitutto i percorsi ermeneutici. “Io” sono la mia anima o il mio corpo? – ad esempio - è domanda che nell’antichità non avrebbe avuto senso. Per gli antichi greci, infatti, non c'era un'anima dentro il corpo, mentre Plutarco ci assicura che il canale dell’udito sarebbe collegato direttamente alla psychè, all’anima, che per Omero è l'occhio che vede, l'orecchio che sente, il cuore che batte. Con l’idea di una comunicazione umana necessariamente legata al corpo e alla sua topografia.
Mentre la nostra epoca è caratterizzata da una “virtualizzazione” progressiva: «La nostra esperienza comunicativa – scrive Bettini – è ormai uscita dalla dimensione (anche simbolica) della fisicità umana. Si è trasformata in una comunicazione senza corpo: le orecchie, la lingua, la memoria collocata in noi “da qualche parte”, in stretta simbiosi con l’oblio, vivono di vita autonoma». A modificarsi, inevitabilmente, anche l’idea del “corpo che noi siamo”, da scandagliare nello scarto che le parole antiche dischiudono alla riflessione, interrogando i miti e simboli profondi elaborati dai Greci e Romani nell’affrontare problemi simili ai nostri, come la permanenza della memoria e l'insidia dell'oblio, i pericoli dell'identità e le strategie necessarie per costruirla.
La partecipazione è vincolata all’iscrizione al ciclo di “Biblioterapia” o, in alternativa, all’acquisto del biglietto al costo di 5 euro, che potrà effettuarsi alla Biblioteca civica Gambalunga-Ufficio Prestiti (via Gambalunga 27) o nella biglietteria del Museo della Città (Via Tonini, 1) nel giorno della conferenza.