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La pioggia? Al Festival della Cucina Italiana non fa paura: è tutto al coperto

Alla Pasta, infine, è dedicato un grande ristorante che propone decine di ricette e sughi diversi, accompagnando i piatti con vino o birra a prezzi più popolari per consentire a tutti anche più di un assaggio

La pioggia? Al Festival della Cucina Italiana non fa paura, l’intera area infatti è stata coperta. Su il sipario sulla quattordicesima edizione del buon gusto nel Parco Terme della Galvanina a Rimini, la tre giorni insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale, con la supervisione tecnica di Gianfranco Vissani. Venerdì cancelli aperti alle 16 (sino alle 24) con degustazioni, musica, spettacoli, proposte culinarie e tanto altro ospitati negli oltre 10 mila metri quadrati.

Il ricco menù della giornata prevede alle 16 la lezione di cucina sulla “Sfoglia di una volta” a cura della Mariette di Casa Artusi, le fedeli custodi delle ricette secondo il dettame del Padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi. Alle 17,30 ancora un corso, dedicato alla Cucina vegana, insieme allo chef Mattia Borroni del Ristorante Alexander di Ravenna. Alle 19,00 lo chef attore Andy Luotto sarà il protagonista di una divertente lezione su come si prepara la cena.

Alle 21 si anima l’area dedicata agli spettacoli con il Federico Perrotta Show, con speakeraggio, presentazione eventi, animazione anche nell’area del Mercatino. Dopo le 22,30 coinvolgimento del pubblico e Dj set. Tante le proposte culinarie del Festival, all’insegna della tipicità dei prodotti e del prezzo contenuto. C’è la Cucina di strada, nelle sue declinazioni tipiche regionali, forte del suo approccio informale nella degustazione e nella qualità dell’offerta. Ecco serviti la porchetta e gli arrosticini di pecora abruzzesi, il brodetto di pesce, le olive e il fritto ascolano delle Marche, il cono di pesce fritto dei pescatori romagnoli, le più profumate verdure pugliesi, il riso di una famosa riserva nel Pavese. In aggiunta, la presenza di produttori di sott’oli, marmellate, salumi, formaggi e tante altre specialità alimentari, e naturalmente la piadina romagnola nei vari abbinamenti.

Uno spazio sarà dedicato ai pescatori di Mazara del Vallo con i loro famosi gamberi rossi, i pesci in carpaccio, i fasolari e la famiglia dei grandi mitili da degustare crudi e le ostriche italiane. E che dire della pizza, che accoglierà i visitatori all’ingresso del Parco in un grande spazio gestito dal ristorante Pomod’Oro di Rimini, proposta a pochi euro con le farciture più varie e saporite. Originalissima anche la proposta di due interpreti dell’antica arte salumiera. Uno istrionico, l’altro carismatico. Uno si chiama Ivan Albertelli, origini emiliane, di terribile ha solo l’amore per prosciutti a lunga stagionatura e prodotti di qualità. L’altro è Simone Fracassi, un’istituzione nel Casentino dalle parti di Arezzo, produttore di un prosciutto, la Chianina, che da sola vale il viaggio fino a Rassina.

Due nomi, due garanzie senza bisogno di ulteriori “tagliandi”. Due storie che si incrociano per il secondo anno consecutivo a Rimini in uno spazio che li vedrà insieme protagonisti nel loro modo di essere: Fracassi con le sue prelibate proposte di norcineria toscana con la novità dell’hamburger di Chianina, Ivan con quella che lui stesso ha coniato come Salumoterapia, percorso sensoriale di buoni sapori. Ci si siede in un tavolo, prima si viene eruditi sul prodotto, poi lo si assapora con il naso e con la vista, per passare quindi al palato, magari concentrando i sapori sotto un lenzuolo posto sul capo così da respirarne tutti gli affluvi.

E a corollario del Festival dei Maestri Carnaioli, l’autentica Carne Scozzese, e la Mora Romagnola proposta dalle Officine Gastronomiche Spadoni, allevata nell’allevamento semibrado di Zattaglia a Brisighella: oltre 90 ettari di terreno in cui i pregiati suini neri di Mora Romagnola vivono all’aperto, nutrendosi principalmente di ghiande e degli altri prodotti del bosco. Alla Pasta, infine, è dedicato un grande ristorante che propone decine di ricette e sughi diversi, accompagnando i piatti con vino o birra a prezzi più popolari per consentire a tutti anche più di un assaggio. Tortelli burro e salvia, strozzapreti al ragù, cappelletti alla moda di Bologna, spaghetti alle vongole, lasagne bolognesi, trofie liguri al pesto, orecchiette con cime di rapa: è infinta la carrellata di golosità delle cucine regionali proposte in questa sezione del Festival.

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