Una fiaccolata per ricordare le vittime della violenza transfobica
Sabato 19 novembre alle ore 17:00 con partenza dall'Arco d'Augusto, si terrà una fiaccolata commemorativa in occasione del TDoR (Transgender Day of Remembrance), la giornata internazionale per la commemorazione delle persone che hanno perso la vita a causa della violenza transfobica.
L'iniziativa, indetta dal collettivo transfemminista queer Pride Off di Rimini, ha l'intento di dare visibilità alle vittime di transicidio e denunciare le ingiustizie sistemiche, gli stereotipi e lo stigma che continuano a mettere a rischio le vite di migliaia di persone.
Sono 327 quest'anno le persone transgender e gender non conforming che hanno perso la vita nel mondo secondo quanto riportato da Transgender Europe (Tgeu), organizzazione che monitora e restituisce i dati delle persone uccise per moventi transfobici. Di queste, il 65% erano persone nere o razzializzate; il 48% delle persone di cui è stata registrata la professione, erano sex worker; il 95% delle persone uccise si identificava come donna trans o persona trans femminile; il 36% delle persone uccise in Europa erano migranti.
Questi dati confermano che la violenza - che si esprime in varie forme anche silenti prima di esplodere in transicidio - colpisce con maggiore intensità proprio le categorie più discriminate, che falliscono nel trovare una risposta istituzionale alle specifiche oppressioni che subiscono. Anche i dati italiani confermano questa preoccupante tendenza globale che sottolinea le intersezioni tra misoginia, razzismo, xenofobia e puttanofobia, con la maggior parte delle vittime che rientrano nella categoria di donne trans* nere, migranti e sex worker. In Italia nel 2022 sono 7 le persone trans* che hanno perso la vita, di cui 4 suicidate, secondo i dati riportati dall'Osservatorio Nazionale Femminicidi, Lesbicidi e Trans*icidi di Non Una di Meno (in realtà 11 se consideriamo anche le morti che si sono aggiunte negli ultimi giorni e che purtroppo riconfermano il triste primato del Bel Paese, al primo posto per vittime di transfobia in Europa). Uno strumento importante questo dell'Osservatorio, che consente di tenere insieme femminicidi e transicidi per ricondurli alla stessa matrice: la violenza patriarcale e omolesbobitrans*fobica.
La marcia silenziosa, che si concluderà sotto i portici del Comune in Piazza Cavour, sarà scandita da momenti con letture e interventi. In un’ottica di autodeterminazione infatti, il microfono rimarrà aperto per chiunque voglia prendere parola e raccontarsi in prima persona condividendo la propria storia di discriminazione e di resistenza.