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Giorno della Memoria: al Teatro degli Atti la testimonianza di Sami Modiano

Martedì al Teatro degli Atti di Rimini (via Cairoli, 42) Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz dove fu deportato da ragazzino, incontra gli studenti delle classi IV e V delle scuole secondarie di secondo grado

Il Comune di Rimini è impegnato dal 1964 sulle tematiche della memoria attraverso il Progetto Educazione alla Memoria, oggi riconosciuto a livello nazionale e internazionale come un modello, nonché riferimento qualificato per l'insegnamento della Shoah e la trasmissione della memoria alle giovani generazioni. Anche quest’anno, il programma copre un periodo di tempo molto più lungo della sola Giornata della Memoria, poiché le attività si articolano lungo tutto l’anno scolastico, nel tentativo di rendere la memoria un elemento vivo e, soprattutto, uno strumento per interrogare il nostro presente.

Martedì al Teatro degli Atti di Rimini (via Cairoli, 42) Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz dove fu deportato da ragazzino, incontra gli studenti delle classi IV e V delle scuole secondarie di secondo grado. L’iniziativa è aperta alla cittadinanza. Partecipa Francesca Panozzo, dottore di ricerca in storia contemporanea. L’incontro, a cura di Mare di Libri, riveste una particolare importanza per i giovani in quanto le attuali generazioni sono le ultime in grado di poter ascoltare la viva voce dei testimoni delle tragedie vissute durante la Seconda Guerra Mondiale, destinati a scomparire.

Samuel Modiano, conosciuto da tutti come Sami, è nato nel 1930 a Rodi, possedimento italiano dal 1912. Cittadino italiano di religione ebraica, nel 1938 Sami, così come tutti i suoi famigliari, viene considerato appartenente alla razza ebraica e su questa base perseguitato. Nel luglio 1944, a seguito dell'arrivo degli uomini di Eichmann a Rodi, tutti gli ebrei presenti sull'isola vengono arrestati, trasportati ad Atene e poi deportati nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Di 2.500 persone si salveranno solo 120 donne e 33 uomini, uno dei quali è Sami che sopravvive anche alla marcia della morte, mimetizzato in un mucchio di cadaveri, trovando poi riparo in una casupola dove incontra Primo Levi. Dopo il ritorno, si trasferisce in Africa, da dove però fuggirà a causa della sanguinosa guerra del Congo. Per lunghi anni Modiano ha taciuto sulla sua esperienza. Poi ha trovato la forza di raccontarla, prima ai ragazzi delle scuole e oggi, finalmente, in un libro unico, Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwirtz-Birkenau e altri esili, edito da Rizzoli, affinché tutti conoscano la sua esperienza di tragedia, rinascita, testimonianza.

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