“Ho bisogno di credere” Fellini e il sacro in mostra al Museo della Città
“Ho bisogno di credere” è il suggestivo e multiforme progetto che ha preso il via sabato 3 ottobre da Rimini con l’inaugurazione della mostra omonima al Museo della Città e con una seconda esposizione, dal titolo “Il divino amore di Fellini”, allestita sempre al Museo della Città (fino al 17 ottobre) e tratta dal libro "Fellini inedito", pubblicato dalla casa editrice riminese Interno4. Le mostre saranno visibili fino al 17 ottobre.
Dopodichè la mostra sarà allestita a Roma, presso la Pontificia Università Salesiana (24-31 ottobre 2020), per ritornare a Rimini (8 novembre-8 dicembre) presso il centro commerciale Le Befane. “Ho bisogno di credere” è un progetto, tra Rimini e Roma, promosso dalla Università Pontificia salesiana di Roma, dall’Istituto di Scienze religiose “Alberto Marvelli” e dal centro culturale Paolo VI di Rimini in occasione del centenario del regista riminese.
Il logo simbolo della mostra “Ho bisogno di credere” e del progetto “Fellini e il sacro” è la luna (de La voce della luna, uno dei film simbolo della religiosità di Fellini) che ha il volto di Gelsomina. Nasce, come tutta la cura grafica e gli allestimenti, dallo studio Kaleidon di Rimini.
La mostra si sviluppa in 20 grandi pannelli (e alcune installazioni), ciascuno segnato da un tema, quasi fosse una via crucis: il sassolino del matto (La strada); il pellegrinaggio al Santuario del Divino Amore (Le notti di Cabiria); la statua di Cristo in volo su Roma (La dolce vita); il collegio religioso e l’incontro con il cardinale (8 e 1/2); la recita del martirio della Santa (Giulietta degli spiriti); il Rex (Amarcord); la sfilata di abiti ecclesiastici (Roma) e ancora sequenze tratte da Lo sceicco bianco, Il Bidone, I Clown, Casanova, La città delle Donne, La voce della Luna. Attraverso questi venti grandi e suggestivi pannelli e una serie di fascinose scenografie si ripercorre una parte sostanziosa della filmografia del cinque volte Premio Oscar attraverso un originale grandangolo.
La mostra è accompagnata da un catalogo omaggio di 24 pagine a colori (formato 44 x 29 cm), realizzato in collaborazione con il settimanale ilPonte - Rimini, grazie ai partner Pigini Group-Rotopress, centro commerciale Le Befane – Rimini, Trend Hotels – Hotel Biancamano.
Fellini che si definiva “un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo”, ha lasciato opere ricche di satira e velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario. Le notti di Cabiria diventano così “Il divino amore di Fellini”, la seconda mostra ospitata al Museo della Città (fino al 17 ottobre 2020). L’esposizione è dedicata alle emozionanti fotografie ritrovate da Jonathan Giustini del pellegrinaggio di Federico Fellini al Santuario romano del Divino Amore. L’editore riminese Interno4 ha dedicato un interessante volume, Fellini inedito, proprio sulle sessantacinque fotografie “ritrovate” dalla lavorazione de Le notti di Cabiria. Chiudono il libro due interviste ritrovate a Manuel Vázquez Montalbán e Manoel de Oliveira.
Il Museo della Città ospita trenta pannelli con le fotografie che ritraggono il regista e gli attori, il set, il sopralluogo, il Santuario, e testi relativi agli scatti in cui “praticamente non esiste distanza. La finzione si interrompe, non si interrompe la devozione.