Il dispaccio filosofico presenta il romanzo "Un disastro chiamato amore"
"Donne che scrivono di donne: di solito ne escono figure apologetiche un po' finte. Qui, invece, l'autrice è riuscita a creare una simpatica e goffa Woody Allen in gonnella, dimostrando ironia e di saper padroneggiare la parodia" (Giacomo Scarpelli, sceneggiatore de "Il Postino"). E Chiara Giacobelli, giornalista e scrittrice, classe 1983, presenta il suo libro "Un disastro chiamato amore" il 1 febbraio, alle 21, al Rosè Cafè.
Un romanzo liberamente ispirato a una serie di personaggi realmente conosciuti dall'autrice: da Maria Luisa Spaziani ai figli di Audrey Hepburn, da Marta Marzotto a Rossana Podestà, fino ai grandi registi e sceneggiatori della Commedia all'Italiana, quali Furio Scarpelli, Ettore Scola e Mario Monicelli. Francese con un lavoro a Parigi e un appartamentino a Montmartre, Vivienne Vuloir è una ragazza buffa e imbranata che colleziona una figuraccia dopo l'altra, fa i conti con una fallimentare carriera di scrittrice e soffre di un numero indefinito di fobie. A trent'anni ha dimenticato il sapore di un bacio, si è adattata a essere identificata come "quella che si occupa di gossip", ma soprattutto ha perso completamente fiducia nel genere umano, specialmente se maschile. Quando un giorno riceve un'inattesa telefonata da un certo Mr Lennyster, figlio di un'importante attrice italiana su cui ha da poco redatto un dossier, è certa di stare per subire una grossa lavata di capo. Invece, l'uomo vuole commissionarle la biografia della madre. Così, ben presto Vivienne si troverà a dover affrontare un'avventura a cui non è affatto preparata: un viaggio in Italia, un libro da scrivere, un uomo affascinante, dolce ma oscuro, e una villa piena di misteri da risolvere.