Inaugurata la mostra fotografica sul "confine Marchignolo"
Inaugurata domenica pomeriggio nel Museo della Città di Rimini davanti a un folto pubblico l'esposizione "Confine Marchignolo. Gente e luoghi tra Marche e Romagna", un originale evento fotografico
Inaugurata domenica pomeriggio nel Museo della Città di Rimini davanti a un folto pubblico l’esposizione “Confine Marchignolo. Gente e luoghi tra Marche e Romagna”, un originale evento fotografico dell’identità e geografia dei luoghi racchiusi dalla costa adriatica tra Pesaro e Rimini e dall'entroterra tra Valmarecchia e Montefeltro.
Un’esposizione, curata dall’Associazione culturale Centrale Fotografia, in collaborazione con il Comune di Rimini e Omnia Comunicazione, frutto del lavoro di più di sessanta fotografi che hanno partecipato al corso di fotografia “Pesaro-Rimini. Il territorio marchignolo e la gente che vive il confine tra Marche e Romagna”, curato da Paolo Giommi e Marcello Sparaventi e dedicato alla memoria di Luigi Ghirri e Paola Borgonzoni Ghirri, in cui sono intervenuti, tra gli altri, l'architetto Pippo Ciorra, il geografo Massimo Bini, l'assessore Massimo Pulini e lo scrittore Gian Ruggero Manzoni.
La mostra presuppone e indaga l’identità del “marchignolo”: un’identità fatta di dicotomie, in particolar modo tra il paesaggio costiero e quello collinare. Inoltre, un vero e proprio ossimoro, come suggerisce il titolo, è costituito dalla presenza di caratteristiche comuni al territorio e al contempo di un netto confine, antropico e non solo geografico, tra le due Regioni.
Parte dell’allestimento è ispirata all’estetica della cartolina illustrata, oggetto sempre più bistrattato, ma che, nei suoi esempi più alti, ha contribuito enormemente a plasmare un’immagine mentale della Costa Adriatica: qui le cartoline saranno utilizzate in modo anticonvenzionale – non ci saranno paesaggi bozzettistici o tramonti (appunto) cartolineschi – e interattiva, poiché il pubblico potrà inviare per posta le cartoline esposte di un nuovo confine che prima di questa mostra non esisteva con il termine “marchignolo”.