“La camminata nei luoghi della memoria” per celebrare il 70esimo anniversario della Liberazione di Verucchio
Sabato 18 settembre Verucchio celebra il settantasettesimo anniversario della Liberazione di Verucchio e dell’eccidio dei Nove Martiri con l’iniziativa dal titolo “La camminata nei luoghi della memoria”. Il luogo dell’incontro è alle ore 16.00 in Piazza Malatesta , si registreranno i partecipanti e ci si connetterà (ognuno col proprio smartphone ed auricolari) per assistere all'anteprima del videoclip del singolo “21 settembre” del cantautore Marco Giulio Magnani, dedicato all'Eccidio dei Nove Martiri, video realizzato in collaborazione con Matteo Semprini.
Dopodichè dalla Piazza si partirà per intraprendere un percorso nel Borgo della durata di circa un’ora e mezza con livello medio basso di difficoltà (si consiglia di munirsi di borraccia e scarpe comode, mentre è obbligatoria la mascherina così come gli auricolari del cellulare). La camminata prevede una serie di tappe durante le quali sono previsti interventi teatrali di Marco Giulio Magnani e di Marco Moretti, che accompagneranno con la narrazione degli episodi salienti della liberazione di Verucchio.
“La camminata nei luoghi della memoria” è organizzata dalla sezione dell’ANPI di Verucchio “Alberto Brigi” con il patrocinio del comune di Verucchio e della regione Emilia Romagna. La quota di partecipazione è di 3 euro; prenotazione via Whatsapp al 3202321534 entro venerdì 17.
Il programma
La due giorni prenderà il via sabato 18 settembre alle 16 appunto con la Camminata nei luoghi della memoria: ritrovo e partenza da Piazza Malatesta e percorso di circa un’ora con tappe con accompagnamento teatrale e grado di difficoltà medio basso che si chiuderà al monumento ai caduti alla Fratta. Da qui si scenderà quindi al sottostante parco intitolato appunto ai nove martiri e sarà proprio il cippo che testimonia il luogo della loro uccisione a farsi teatro dell’anteprima di “Settembre”. Il video musicale che fa seguito all’omonima pièce di e con Marco Giulio Magnani e Marco Moretti. La quota di partecipazione è 3 euro, sono obbligatorie la prenotazione via whatsapp al numero 320-2321534 e la mascherina e si consigliano scarpe e abbigliamento comodi.
Domenica 19 settembre alle 10.50 la Banda Musicale Città di Verucchio suonerà qualche brano sul sagrato della Chiesta Collegiata prima della Santa Messa in suffragio delle 11, quindi al Cippo al Parco 9 Martiri ci sarà la canonica cerimonia di deposizione di una corona d’alloro con il saluto istituzionale della sindaca Stefania Sabba e una nuova interpretazione della banda musicale Città di Verucchio.
Martedì 21 settembre, nel 77esimo anniversario dell’eccidio, al Teatro Eugenio Pazzini andrà infine in scena a partire dalle 21.15 la pièce teatrale “Amore senza vocabolario-Racconti dal lager” di Luigi Maria (Gino) Pagliarani, una lettura animata con paint performing realizzata nell’ambito delle iniziative su “Teatro e Memoria” finanziate dalla Regione Emilia Romagna con la Legge 3. La Lettura animata con paint performing art di Massimo Modula e musica dal vivo ha la regia di Giovanni Ferma e Marina Signorini, le voci narranti di Patrizia Signorini e Daniele Dainelli e l’accompagnamento musicale di Massimo Modula (chitarra, voce e colore), Giacomo Depaoli (percussioni), Massimo Marches (chitarre e Mandolino) e Daniele Torri (sax e flauti)
La drammatica esperienza dell'autore nei lager, il ricordo delle umiliazioni inflitte dai soldati tedeschi e la dura sopravvivenza, fatta di piccoli espedienti quotidiani, ma anche la speranza e soprattutto l’amore nato da un gioco di sguardi, rapito, inseguito e mai raggiunto. Un amore senza dialogo tra un ragazzo italiano e una ragazza russa che condividono lo stesso destino. Un amore grande, un amore “senza vocabolario”. Rievocare, riaprire, ristabilire un contatto “non dimenticare”. E’ questo lo scopo di “Amore senza vocabolario”, spettacolo dove si mescola la letteratura alla pittura, il tutto accompagnato e sottolineato dalla musica dei “Baiafonda”- Un omaggio a Luigi Maria Pagliarani conosciuto anche come Gino Pagliarani uno dei più illustri riminesi, ispiratore insieme a Federico Fellini e Sergio Zavoli del movimento culturale riminese nell’immediato dopoguerra.