La scelta e l'isola dei poeti alla biblioteca Baldini
Proseguono le iniziative della biblioteca Baldini. Giovedì 14 ottobre, ore 21, il registra Maurizio Zaccaro presenta il libro “La scelta. L’amicizia, il cinema, gli anni con Ermanno Olmi” (Vallecchi editore, 2021). In dialogo con lo sceneggiatore e autore televisivo Paolo Cananzi, l’autore racconterà un’esperienza di collaborazione e amicizia durata quattro decenni: una traccia intima di quegli anni, scritta da un testimone sincero e fedele che disegna il ritratto del proprio Maestro. Sabato 16 ottobre alle ore 17, invece, è in programma la presentazione del libro “L’isola dei poeti” di Francesco Ciotti, che con le parole dei poeti dialettali santarcangiolesi racconta il periodo della guerra, toccando i temi della giustizia e della Liberazione. Conclude la settimana “ArrichiAMOci in biblioteca”, l’appuntamento della terza domenica del mese che si rinnova il 17 ottobre dalle 9,30 alle 12. Alle ore 10 il libro “Le strabilianti carte del Signor Marafone” sarà presentato dall’autore e musicista Raffaele Maltoni con una lettura animata dedicata ai bambini dai 4 ai 7 anni, mentre le operatrici della Cooperativa New Horizon condurranno i laboratori per i più piccoli. La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita, ma i posti sono limitati quindi è necessario prenotare chiamando il numero 0541/356.299 oppure inviando una mail a biblioteca@comune.santarcangelo.rn.it. Per accedere alla biblioteca Baldini è obbligatoria la Certificazione verde Covid-19 (green pass).
Maurizio Zaccaro – Nato a Milano l’8 maggio 1952 è uno sceneggiatore e regista italiano. Nel 1992 vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente con il film “Dove comincia la notte” e il premio Solinas per la sceneggiatura di “L'Articolo 2”. Ottiene cinque nomination e un David di Donatello con “Il carniere” (1997) e “Un uomo perbene” (1999). La scelta – Maurizio Zaccaro racconta i quarant’anni di collaborazione e amicizia con Ermanno Olmi tramite aneddoti, dialoghi, retroscena, paesaggi, progetti e sogni, compresi quelli mai realizzati e rimasti come sospesi per impedimenti vari. Mentre Olmi lo definiva il suo alfiere, Zaccaro vedeva in lui il maestro, un artigiano del cinema, al quale, come facevano una volta i garzoni delle botteghe, aveva scelto di affiancarsi per imparare il mestiere che tanto lo appassionava. Così, da allievo, diventò col tempo aiuto operatore, collaboratore e, soprattutto, amico di Ermanno Olmi.