Clara Galante dà voce ad una nuova Medea
Appuntamento con uno dei testi più importanti della drammaturgia classica sabato 16 febbraio al teatro "Massari" di San Giovanni in Marignano. In scena Clara Galante, accompagnata al pianoforte dal Maestro Cinzia Pennesi, propone agli spettatori una versione toccante di MEDEA, qui presentato nella versione melologo di Jiri Antonin Benda su testo di Friedrich Wilhelm Gotter, per la regia di Alessio Pizzech. Mozart in una lettera del 12 novembre del 1778, durante la sua permanenza a Mannheim, scrive a proposito di questa Medea: «questo dramma è eccellente, la musica è un recitativo, e la parola che si recita sullo sfondo musicale è di splendido effetto». «Ho immaginato - scrive Alessio Pizzech nelle note di regia - la parola drammatica, i suoni ribelli, i toni della vicenda come narrati da una donna/Medea che ritorna sul palcoscenico della sua vita, sul luogo che lei stessa ha incendiato con le sue mani e lì si ritrova ad evocare volti/voci del suo passato, quello che accadde, lei è Giasone, i figli la nutrice, la storia stessa, il sole di cui è figlia, la notte in cui si perde. Questo viaggio nella parola come un gioco di risonanze emozionali, passa attraverso una serie di luoghi deputati dove oggetti/testimoni vengono animati dal suo ricordo. Una serie di passaggi fisici, di qualità vocali, animano la vicenda. Il racconto pone al centro il punto di vista di Medea, di un femminile tradito, di un gesto estremo nel tentativo di rovesciare un sistema valoriale tutto al maschile. Medea fa della propria marginalità un punto di vista radicale che sovverte le leggi stabilite, metallo, sangue, carbone e cenere dominano i colori di un mondo devastato che corrisponde a quella sorta di terremoto dell’anima che Medea ha vissuto in sé: Medea maga, Medea moglie, Medea madre, ribelle, emarginata, tradita".