Gherardo Colombo, un incontro sul Peso della libertà
Con un'importante fuori programma, che precede l'attesa rassegna filosofica, mercoledì 28 settembre, alle 21, si apre la stagione culturale della Biblioteca di Misano sotto la regia di Gustavo Cecchini, con una lectio magistralis di Gherardo Colombo.
Millecinquecento anni dopo la sua morte, a Siviglia, Cristo torna sulla terra. Cammina per le strade della città spagnola dove, alla presenza di tutti i cittadini, il cardinale Grande Inquisitore sta consegnando al rogo un centinaio di eretici. Il suo arrivo è silenzioso, eppure il popolo lo riconosce, lo circonda, è pronto a seguirlo. Ma in quel momento il Grande Inquisitore attraversa la piazza, si ferma a guardare la folla, incupito. Poi ordina alle sue guardie di catturare Cristo e rinchiuderlo in prigione.
Nell'oscurità del carcere, il vecchio e potente ministro della Chiesa pronuncia contro il Messia un fortissimo atto d'accusa, condannandolo a morte. In questo episodio dalla dignità autonoma dei Fratelli Karamazov (la leggenda del Santo Inquisitore), Fëdor Dostoevskij afferma il proprio pensiero filosofico-religioso: la libertà dell'essere umano si basa su una fede senza dogmi e miracoli, senza gerarchie e autorità, contrapposta alla dottrina che in nome di un mandato superiore e indiscutibile sottrae agli uomini la consapevolezza di sé e il libero arbitrio. Sulla straordinaria attualità di questa riflessione si incentrerà la lezione di Gherardo Colombo dal titolo: Il peso della libertà. La massima sofferenza dell'uomo sta infatti in questa contraddizione, vivere tra il desiderio di una tutela che lo sollevi dal tormento del decidere e l'aspirazione alla libertà individuale. Un conflitto che coinvolge tutti i popoli, in tutte le epoche e più che mai cruciale nella modernità.
Gherardo Colombo è entrato in magistratura nel 1974. E stato consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo e sulla mafia. Ha condotto e collaborato a inchieste divenute celebri, tra cui la scoperta della Loggia P2, l'omicidio Ambrosoli, i cosiddetti fondi neri dell'IRI, Mani pulite. Dal Marzo 2005 è stato giudice presso la corte di Cassazione. Nel 2007 si è dimesso dalla magistratura per dedicarsi a incontri formativi nelle scuole, dialogando negli anni con migliaia di ragazzi sui temi della giustizia e del rispetto delle regole. E' attuamente presidente della casa editrice Garzanti. Nel 2010 ha fondato l'associazione sulle regole, punto di riferimento per i dibattito sulla costituzione e legalità.