Al Museo della Città la mostra "Lascia che avvenga la sovversione" di Antonio Violetta
Il Museo della Città nella sala Manica Lunga ospiterà dal 13 dicembre al 22 febbraio la mostra dell’artista Antonio Violetta dal titolo 'Lascia che avvenga la sovversione'. Verrà esposta la produzione plastica dell’ultimo periodo, il suo nuovo racconto tridimensionale ideato sull’onda di suggestioni poetiche e letterarie che si snoda tra le pieghe e le intuizioni di una materia manipolata con rinnovata energia e sensibilità. Trascrizione di variabili all’interno della disciplina scultorea, riflessione sulla forma originaria e la sua traduzione con approdi alla figura e ad un immaginario onirico e poetico, la mostra riflette i nuovi raggiungimenti di Violetta e il suo perseguire una diversa veridicità delle forme e la profondità del potere della natura. Le carte esposte raccolte sotto il titolo Inversi si accompagnano al percorso scultoreo.
Il titolo della mostra allude e cita un brano del poeta Domenico Brancale che sarà presente sabato 21 febbraio 2015 con una lettura antologica per il finissage della mostra. Scrive nell’introduzione al catalogo Massimo Pulini rammentando i percorsi praticati sin dagli anni ’70 e ’80 e le vie successive della ricerca scultorea dell’artista: “Da qualche anno per Antonio Violetta quelle strade, parallele e contrarie, hanno trovato un innesto fruttifero e anche questo costituisce un'ulteriore svolta. Corpo e materia fanno reciproco terreno alla recente ricerca dell'artista. Le dita che modellano le forme muovono sui fianchi della figura come fossero sulla sabbia umida, in riva al mare. I solchi di aratro morbido che dissodano la carne umana segnano un'orografia tellurica, fatta di calanchi e fenditure, che sanciscono una inscindibile relazione tra geografia e biologia. La creta è sintesi simbolica dei quattro elementi cosmici, è terra e acqua insieme, ma evoca anche il soffio creativo della vita, così come l'energia del fuoco, che la fortifica e trasmuta. Sostanza e simbolo convergono allora, come le vie di Violetta, in uno stile che distilla lo spirito e la fisicità, il dubbio e la fermezza.”