"L'Immagine a nudo": a Rimini l'esposizione del fotografo Roberto Sardo
Giovedì, dalle 18.30 alle 24, l'Hotel duoMo di via Giordano Bruno 28 ospiterà "L'Immagine a nudo", esposizione fotografica e performance a evento unico di Roberto Sardo. Espone il fotografo: "Come è nel mio pensiero e nello stile che seguo e insegno da molti anni, la Fotografia è un’immagine realizzata in diretta, rappresenta la visione e la personalità di un autore. Oggi l’elaborazione con Photoshop o altri programmi sembra quasi obbligatoria, troppo spesso a scapito della naturalità e del valore professionale. Ho scelto di presentare, in controtendenza, figure e corpi non ritoccati (Facebook è una miniera di soggetti falsati, ma anche i nuovi fotografi non scherzano), che possono trasmettere senso estetico, emozione, carnalità senza aver subito interventi di chirurgìa elettronica. Ho lavorato con modelle, modelli, atleti professionisti e non, ricercando spontaneità o pose naturali, dove l’interprete è veramente se stesso, pelle e cuore nell’istante fotografato. “L’immagine a nudo” è questa. Qualcuno mi ritiene contrario alla tecnologia, all’evoluzione. No… io sono cresciuto con l’informatica, insegno le tecniche digitali. Ma le utilizzo solo quando servono realmente e per motivi ben precisi, cioè quando invece di realizzare fotografie ricerco le Immagini”.
L’autore, nato a Ferrara nel 1961, lavora prevalentemente in tecnica chimica manuale, anche senza esposimetro e con valutazione personale della luce. Ha presentato numerose mostre in Italia e all’estero (le ultime a Tbilisi / Georgia e Berlino), e pubblicato su Max, L’Espresso, D di Repubblica, Panorama. Dal 1993 è docente di Fotografia con progetti per enti pubblici e privati, a livelli specifici. Nel 2002 è stato riconosciuto maestro di Fotografia. Ha partecipato a progetti europei con workshop e interventi formativi a Berlino, Parigi, Amsterdam, Società Stereoscopica Svizzera. Ha redatto le schede tecniche della sezione fotografica di “Futurismo 1908 / 2009“ allestita al Palazzo Reale di Milano. Il suo lavoro è stato recensito da Roberta Ridolfi, critico d’arte europeo, e Gabriello Milantoni, storico dell’arte.