Sofferenza psichica femminile, a Riccione la mostra di Fabiola Fabbri
“Sognando” è un brano di Don Backy, cantato da Mina nel 1974. Proprio da questa canzone parte il progetto di Fabiola Fabbri, riminese, psicoterapeuta per professione e fotografa per passione, che punta l’obiettivo sulla sofferenza psichica femminile.
Fabbri trae spunto dal testo per ricollegarsi al romanzo autobiografico di Mario Tobino “Le libere donne di Magliano”, diario di uno psichiatra, poeta e scrittore che è stato al centro delle sue ricerche professionali. Il libro, uscito nel 1953, fu scritto per dimostrare che i malati di mente sono creature degne di stima, rispetto e amore. È ambientato a Magliano, ospedale psichiatrico di Lucca, dove le donne sono libere: una libertà dolorosa, con i limiti di tutte le istituzioni totali, ma reale. Tobino la rappresenta con un linguaggio espressivo molto pragmatico, mettendo in scena la realtà crudele di queste donne e il tentativo di fuga da essa. «La pazzia è veramente una malattia? – si chiede Fabbri ricalcando Tobino in questo progetto fotografico –. O non è soltanto una delle tante misteriose e divine manifestazioni dell'uomo, un’altra realtà dove le emozioni sono più sincere e non meno vive?».
«Ho scelto di fare questo lavoro – racconta l’autrice – con donne che ammiro molto, che come me hanno vissuto, sono cadute e si sono rialzate… e vorrei dedicarlo a tutte le libere donne, di Magliano e di ogni parte al mondo, che sanno che cos’è la sofferenza e che si sono sentite, almeno una volta, anche per pochi minuti, senza via d’uscita».
La mostra “Sognando” di Fabiola Fabbri è a Villa Mussolini a Riccione fino a domenica 8 marzo alle 19. Fa parte del progetto “Tutti i volti della donna” promosso dall’associazione fotografica riminese t.club ed è organizzata nell’ambito delle iniziative per la Festa della donna.