Silent Motorcycles, in mostra i gioielli su due ruote
La moto ed il cinema hanno vissuto insieme: sono nate e cresciute seguendo percorsi paralleli. Agli albori del Novecento l’arte cinematografica era in fase primordiale e la tecnica motociclistica lasciava parecchio a desiderare. L’incontro di questi due mezzi rappresenta l’inizio di una lunga storia d’amore che, dal 29 luglio al 13 agosto, verrà narrata all'interno de Le Befane Shopping Centre in occasione della mostra Silent Motorcycles. La mostra, realizzata grazie alla collaborazione con il Museo del Sidecar di Cingoli diretto da Costantino Frontalini, appassionato collezionista che ha iniziato la sua attività nel 1973 per aprire il Museo nel 1986, vedrà esposti otto esemplari di moto e sidecar per rivivere gli albori della storia del cinema. 'Moto silenziose' che consentono di valorizzare una parte della storia motociclistica semi sconosciuta e di apprezzare al meglio i pionieri dell’arte cinematografica.
I veicoli di Silent Motorcycles saranno esposti in una scenografia di scatti ed ambientazioni tratti dai film che li hanno visti co-protagonisti e con didascalie che ne raccontano le peculiarità. A cavalcarle, tra gli altri, Charlie Chaplin e Buster Keaton, tra i più grandi di sempre, artefici di una travolgente comicità di sola azione. Il mitico Ridolini e le sue acrobazie sul sidecar Indian e poi la coppia d’oro del cinema muto Stanlio & Ollio, nei panni di due marinai in licenza che innescano un tamponamento a catena causando lo schiacciamento della moto. Ancora: un regista russo che ci racconta il realismo cinematografico in sella alla sua moto con una macchina da presa installata al posto del faro e i fratelli Marx ed il particolare concetto di sidecar in un’opera sonora ma riconducibile al cinema muto per la trascinante gestualità dei geniali interpreti.
La mostra Silent Motorcycles ripropone poi la fantasiosa trovata del comico inglese George Formby alla conquista del Tourist Trophy con la sua AJS trasformata da tranquilla moto da turismo a bolide da corsa che gli vale l’ambito trofeo. C’è infine un’opera del 2010 inserita in questa sezione perché ambientata nel 1905 quando il sidecar era “Cinema Ambulante” e serviva per portare lo spettacolo nei luoghi sprovvisti di sale cinematografiche.