Il Sessantotto in musica, dall'America di Bob Dylan a Rimini
Domenica 11 marzo, alle 17, al Teatro degli Atti ultimo appuntamento con la rassegna musicale Concerti attorno al Sessantotto e il concerto "L'uomo che sa. Masters of War". Con questo spettacolo si completa il trittico delle musiche 'attorno al '68' in forma di canzone.
Dopo le canciones dal Cile di Violeta Parra e Victor Jara, dopo il rock dalla West Coast delle prime insorgenze studentesche e della controcultura californiana, il terzo concerto propone un panorama che va dal folk politico del giovane Dylan e da inni contro la bomba come Eve of Destruction alle musiche della tradizione popolare e della canzone politica dei primi anni '60, gli anni del risveglio
Il concerto propone uno dei filoni più "impegnati" delle musiche del ‘68, in particolare quello generato dal movimento del “folk music revival”, nato in America negli anni '30 del New Deal e da folksingers come Woody Guthrie. Da noi, nei vitali anni '60, si volse in tre direzioni spesso correlate fra di loro: la creazione di una “nuova canzone” portatrice di valori antagonisti e di rinnovamento, legata a problematiche sociali contemporanee; il recupero e dei canti di lotta politica dei movimenti anarchici e socialisti dei decenni a cavallo fra Otto e Novecento, e di quelli dell’antifascismo; la scoperta e la “riproposta” dei repertori e degli stilemi di tradizione orale del mondo contadino. Dopo l'esperienza di “Cantacronache”, fondato nel 1957 da Sergio Liberovici e Michele Straniero che avevano cercato di rinnovare la musica d’autore, e dopo “ Bella Ciao” e “Ci ragiono e canto”, nei quali erano confluite le ricerche di diversi etnomusicologi, iniziava in Italia la nascita di gruppi musicali affiliati, o ispirati al “Nuovo Canzoniere Italiano”, costituitosi fin dal 1962, ed alle produzioni dei “Dischi del Sole”.
Questo movimento ebbe come modelli gli spettacoli “Bella Ciao: un programma di canzoni popolari italiane” a cura di Filippo Crivelli, Franco Fortini e Roberto Leydi, considerato l’evento più importante del folk revival italiano, che debuttò al Festival di Spoleto del 1964, e “Ci ragiono e canto” di Dario Fo, che debuttò nel 1966 ed ebbe due successive riedizioni.
Pur essendo precedenti al ’68, questi lavori diedero vita a una vasta area di interesse che ebbe il suo massimo sviluppo nei primi anni ’70. Anche a Rimini nacquero in quegli anni diversi canzonieri, attivi dal ’68 alla fine degli anni ’70; nel decennio successivo si è costituito il gruppo dell’Uva Grisa, che ha rigenerato quelle esperienze attraverso una ricerca diretta delle fonti sul territorio.