Musica, parole e immagini per indagare la realtà
Sabato 11 novembre, alle 17, all’Auditorium dell’Istituto Musicale G. Lettimi, appuntamento con il reading che accompagna ogni edizione di Biblioterapia, per mappare l’ideale biblioteca che ne squaderna, di volta in volta, il tema. “La realtà e il suo angelo” è il titolo dell’incontro tra parole, musica e immagini; la drammaturgia è a cura di Lorella Barlaam, con letture dell’Associazione Mala Testa - Matteo Castellucci e Giorgia Bondi - Valentina Baroni al pianoforte e visual di Maurizio Giuseppucci.
Punto di partenza, una domanda: di cosa parliamo quando parliamo di realtà?
“Con il termine reale - da res, cosa, si qualifica usualmente un oggetto quando si vuol conferire ad esso una connotazione di presenza effettiva, data, indipendente dall’uomo”, spiega l’Enciclopedia Einaudi. Ma la realtà «stessa» - scrive Gianni Vattimo - non parla da sé, ha bisogno di portavoce - di interpreti motivati, che decidono come rappresentare su una mappa un territorio a cui hanno avuto accesso attraverso mappe più antiche.
Interpreti come Italo Calvino, Jorge Luis Borges, Anne Carson, Fleur Jaeggy, Anna Maria Ortese, Francis Ponge… Il nostro viatico sarà il “mito della caverna”, come narrato da Platone. Perché forse si può accedere a temi originari solo attraverso una storia: e in Platone c’è già tutto. Compreso il dover creare un mythos, una storia, per arrivare al cuore del logos. Noi non possiamo mai rispondere, infatti, per citare il pensiero di Vladimir Jankelevitch, alla domanda primaria della filosofia: “cos’è l’essere del reale” ovvero “da dove proviene la realtà effettiva dentro cui esisto?”. Perché l’effettività è uno spettacolo al quale non si arriva mai in tempo, giusto all’alzarsi del sipario; in qualsiasi momento si arrivi, la rappresentazione è già cominciata.