Parole e silenzi tra famiglia e Brigate Rosse
Dopo il successo di pubblico e di critica ottenuto al Piccolo Teatro di Milano, venerdì 23 novembre arriva al Teatro degli Atti di Rimini Avevo un bel pallone rosso, il testo di Angela Dematté riproposto in Italia in occasione del cinquantesimo anniversario del 1968, in un nuovo allestimento prodotto da LuganoInScena, con la regia di Carmelo Rifici. Il testo - vincitore del Premio Riccione 2009, del Premio Golden Graal 2010 e del premio Molière per l’allestimento francese - affronta da una prospettiva intima e famigliare un nodo cruciale della recente storia italiana: la lotta armata degli anni Settanta.
Siamo alla fine anni Sessanta: in una famiglia cattolica di Trento un padre (Andrea Castelli) e una figlia (Francesca Porrini) si parlano; lei è Margherita Cagol, iscritta a Sociologia e attiva in parrocchia; dopo aver partecipato alle lotte universitarie sceglie la lotta armata e fonda le Brigate Rosse con il marito Renato Curcio.
Attraverso i dialoghi si delinea il rapporto concreto e drammatico tra un padre e una figlia, segnato da un affetto profondo, nel quale tuttavia la storia e le scelte personali scaveranno un solco terribile. Parole e silenzi conducono quindi lo spettatore nelle atmosfere degli anni di piombo, attraverso un’indagine lucida e dolorosa dei legami familiari.
Il conflitto generazionale tra il padre e i furori giovanili della figlia si esprime infatti anche nell'uso di lingue diverse da parte dei due: la parlata in dialetto del padre permette la comunicazione familiare, mentre l’uso da parte della figlia rivoluzionaria di una stereotipata lingua nazionale, che si ritroverà nei comunicati delle BR, interrompe quella comunicazione.
Proprio questo aspetto della lingua sarà al centro del breve dialogo dal titolo Amore in dialetto non si dice in programma al termine dello spettacolo con l’autrice Angela Demattè, gli attori, il linguista Davide Pioggia e Fabio Bruschi, curatore di Sessantotto Oggi, il ciclo annuale di pubblicazioni, concerti, film e mostre che propone a conclusione del programma anche due proiezioni. Sabato 24 novembre infatti la Cineteca comunale (ore 17) ospita il film Il Cammino del guerriero di Andreas Pichler, innovativo regista sudtirolese. Michael N., un giovane di Bolzano, nel 1982 decide di partire per la Bolivia per diventare missionario gesuita. Alcuni anni dopo Michael è a capo di un gruppo di guerriglieri: cadrà in combattimento nel 1990. Il film, introdotto da Fabio Bruschi, pone la domanda sul motivo che spinge dei giovani a lottare, e a volte a morire, per un ideale politico e religioso.
Il programma in Cineteca si chiude con un secondo film, lunedì 26 alle 21: Ora e sempre riprendiamoci la vita, di Silvano Agosti, con spezzoni di riprese dei movimenti giovanili lungo i dieci anni tra il 1968 e il 1978
Prevendite presso il Teatro Galli (piazza Cavour 22) con i seguenti orari: dal martedì al sabato dalle 10 alle 14 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30. La sera dello spettacolo presso il Teatro degli Atti dalle ore 19.30. Info: 0541 793811, biglietteriateatro@comune.rimini.it.