Moni Ovadia svela la Sicilia del "Casellante" di Camilleri
Si snoda tra Vigata e Castelvetrano, in pieno periodo fascista, la vicenda che Andrea Camilleri narra ne “Il casellante”, testo tradotto per il teatro da Giuseppe Dipasquale e che sarà in scena a Rimini mercoledì 8 febbraio al Teatro Novelli.
Il Casellante è, nella definizione del regista, uno dei racconti di Camilleri “più struggentemente divertenti”. Una vicenda affogata nel mondo mitologico che vive di personaggi reali, trasfigurati nella sua grande fantasia di narratore. Una vicenda emblematica che disegna i tratti di una Sicilia arcaica e moderna, comica e tragica, ferocemente logica e paradossale a un tempo. Un racconto – spiega ancora il regista - delle trasformazioni del dolore della maternità negata e della guerra, ma anche il racconto in musica divertito e irridente del periodo fascista nella Sicilia degli anni quaranta. Protagonista anche la lingua personale, originalissima, di Camilleri: fatta di neologismi, di sintassi travestita, di modi d’uso linguistico mutuati dal dialetto che calca e ricalca, in una divertita e teatralissima sinfonia di parlate, una meravigliosa sicilitudine linguistica.
In scena un cast di attori-musicisti che vede in testa Moni Ovadia, uno dei massimi rappresentanti del teatro musicale e mattatore nella storia di Camilleri, nel ruolo del barbiere-demiurgo del paese siciliano in cui è ambientata la storia. Con lui un gruppo di musicisti-attori, tra cui Mario Incudine, autore delle musiche di scena, Valeria Contadino.
Biglietti
Platea A euro 20 - Platea B euro 18 - Galleria euro 17
Ridotto Platea B e galleria euro 16- Under 29 con CultCard euro 15
Info biglietteria: 0541.793811.