Santarcangelo Festival 2050, va in scenza Futuro fantastico tra meduse, cyborg e specie compagne
Dall’8 al 18 luglio 2021, va in scena "Futuro fantastico" (II movimento). Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne, ultimo atto di Santarcangelo Festival 2050, il cinquantenario della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, iniziato a luglio 2020. Una programmazione straordinaria, dilatata nell’arco di 12 mesi e più volte ripensata a causa dell’emergenza pandemica, con cui il Festival si è dovuto inevitabilmente confrontare, avviando un costante esercizio di trasformazione e una riflessione sul rapporto tra arte e dimensione pubblica.
Per questa ragione, il sottotitolo dell’edizione 2021 scelto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò di MOTUS, che così concludono l’incarico alla direzione artistica del Festival, fa riferimento alla forza magica, irrequieta e mutaforme che incarna lo spirito del Festival per sua natura in transizione, scambio e ibridazione continua. Dieci giorni di intensa programmazione daranno vita a un’opera corale, accorciando le distanze fra teatro, cinema, musica, letteratura e antropologia.
Questa edizione si aprirà con una giornata speciale che ospiterà i risultati di due anni di lavoro e ricerche dedicate ai 50 anni di Santarcangelo Festival, che comprendono la presentazione del libro, curato da Roberta Ferraresi ed edito da Corraini Edizioni, e la proiezione e presentazione del documentario 50 Santarcangelo Festival, diretto da Michele Mellara e Alessandro Rossi per Mammut Film.
Poi il programma prevede le seguenti sezioni:
Bestiari fantastici. Questa sezione accoglie importanti artiste provenienti per lo più da America Latina, Africa e Asia, luoghi lontani dalla tradizione occidentale che oggi vedono emergere una generazione impegnata in percorsi di decolonizzazione, con opere sulla crisi climatica e la fine dell’Antropocene.
Il visual di questa edizione è composto da still dal video Signals from future dell’artista taiwanese Betty Apple, prodotte da un programma di intelligenza artificiale che altera il suo volto, incrociandolo con altri visi umani e animali. L’artista offre uno sguardo sul futuro, un altro mondo possibile dove sono abbattute le barriere non solo tra generi ma anche tra umani, animali, vegetali e materia inorganica. Ce lo racconta a distanza, da un paese che ha azzerato i contagi da Covid-19 e individuato l’Europa come territorio pericoloso e “off-limits”, innescando un esercizio di umiltà per tutto l’Occidente, che prima deteneva il primato dell’esclusione verso l’altro.
Oltre a Betty Apple, Bestiari fantastici accoglie: la regista e drammaturga cilena Manuela Infante in collaborazione con Michael De Cock e il KVS di Bruxelles; la coreografa e ricercatrice messicana Amanda Piña; la performer brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha; l’artista ghanese transgender Va-Bene Elikem Fiatsi (con un contributo online, date le persistenti difficoltà di circolazione in alcuni paesi del mondo); la giovane coreografa Barbara Berti; la performer olandese originaria del Suriname Cherish Menzo e dalla Grecia la coreografa Lenio Kaklea. Torna al Festival Ermanna Montanari / Teatro delle Albe, con il pittore e illustratore Stefano Ricci e il compositore e contrabbassista Daniele Roccato.
INTERZONE. Molti progetti del Festival ibridano forme e codici differenti generando opere eclettiche e irregolari come i progetti di Romeo Castellucci musicato da Scott Gibbons, un’anteprima di El Conde de Torrefiel, il collettivo Industria Indipendente con l’artista e regista Rä Di Martino, la cineasta francese Marie Losier e il musicista tedesco Felix Kubin. Nella cornice delle celebrazioni per il centenario della nascita di Fellini, Deflorian / Tagliarini presenteranno a Rimini un’anteprima del lavoro con il cineasta Jacopo Quadri; per i 30 anni di Mutonia, il collettivo belga GHOST preparerà un’azione site-specific in collaborazione con la Mutoid Waste Company. Completano questa programmazione ibrida i film-maker Zapruder, il gruppo Muta Imago e dalla Svizzera Simon Senn. Il cinema diventerà nomadico e performativo grazie alla collaborazione con Cinema du Desert, un camion dotato di un impianto fotovoltaico che inviterà a esplorare location inusuali e remote, a stretto contatto con la natura, tema che insieme alla sostenibilità sarà anche al centro della programmazione.
BEGIN ANYWHERE. Lo sguardo del Festival si dirige sulle giovani generazioni come atto politico di supporto a quella sfera del comparto artistico fortemente colpita dagli effetti della pandemia. Una sezione speciale accoglie un nucleo di giovani artiste e artisti che avrebbero dovuto essere in scena a dicembre 2020 in occasione di Winter Is Coming, e che finalmente presenteranno dal vivo spettacoli e interventi site specific (molti dei quali ultimati durante le residenze a Santarcangelo): Emilia Verginelli, Anna Serlenga & Rabii Brahim / Corps Citoyen; Selamawit Biruk, Paola Stella Minni / Konstantinos Rizos, Gloria Dorliguzzo, Alexia Sarantopoulou con Ondina Quadri, Nova Melancholia, Madalena Reversa, ANKKH, Leonardo Schifino, Call Monica, Panakj Tiwari. A questi si aggiungono la performer Muna Mussie, in un lavoro condiviso con il giovane adolescente eritreo Filmon, e il progetto Incroci che coinvolge 50 ragazze e ragazzi migranti, rifugiati e richiedenti asilo, in prima nazionale in un percorso di rete tra Teatro Magro, Cooperativa Sociale di Mantova, l'Associazione Babel Crew di Palermo e l’Associazione Asinistas di Roma.
NUOVE ALLEANZE. Il Festival sfrangia i suoi confini attraverso un forte investimento su processi di partecipazione che coinvolgono cittadini e comunità. In questa traiettoria si muove il nuovo progetto site-specific di Bluemotion / Fanny & Alexander in collaborazione con Tempo Reale nell’ambito della rete di cooperazione Create to Connect → Create to Impact, e Mara Oscar Cassiani, con la tappa conclusiva di Be Water, My Friends, inserito nel progetto europeo BE PART di cui Santarcangelo dei Teatri è capofila.
HTBT How To Be Together è un progetto di formazione e ricerca (curato da Chiara Organtini) che comporterà la realizzazione di un villaggio temporaneo ecosostenibile, progettato da AMA | Matteo Ascani e realizzato grazie a maestranze e competenze locali. Nato in collaborazione con alcune tra le istituzioni europee più innovative nell’ambito della formazione (KASK & Conservatorium / School of Arts di Ghent, DAS Theatre di Amsterdam, l’Haute École La Manufacture di Losanna, Prague Performing Arts Academy, Iuav - Teatro e Arti Performative di Venezia) ospiterà per la durata del Festival, un gruppo di circa 50 artiste e artisti da tutta Europa che parteciperanno a 5 laboratori curati da Jozef Wouters e Bart Van den Eynde, Lotte van den Berg/Building Conversation, Riccardo Benassi, Ingri Fiksdal e Valentina Pagliariani.