Santarcangelo Festival 2050, va in scena il progetto Incroci
Dal 16 al 18 luglio sul palcoscenico del Festival si Santarcangelo va in scena il progetto Incroci. Un progetto nato nel 2020 dall’esigenza di Teatro Magro (Mantova), capofila del progetto, Asinitas Onlus (Roma) e il Progetto Amunì - Babel (Palermo) di condividere le esperienze artistiche, le pratiche e i metodi per un obiettivo comune: dare dignità a migranti, migranti di seconda generazione, richiedenti asilo e rifugiati attraverso il teatro e l’arte performativa intesa come supporto a un processo di integrazione sociale. Venerdì 16 luglio protagonisti del palcoscenico del Supercinema le studentesse e gli studenti delle scuole di lingua italiana di Asinitas Onlus, in un gruppo misto composto da italiani e stranieri, andranno in scena alle ore 18.00 con Abitare il ritorno. Echi e visioni di donne uomini e oggetti. L’opera è l’esito di un laboratorio di teatro comunitario della durata di cinque mesi a cura di Fabiana Iacozzilli con la collaborazione della performer, cantante e marionettista Antonia D’amore.
Le origini, le radici e la domanda “Da dove vengo?” sono al centro del laboratorio. Lo studio delle singole individualità, della memoria personale, dell’intimità diventa un’operazione corale che vede nel recupero dei ricordi una forma di creazione. Il linguaggio scenico che veicola la materia artistica è il teatro di figura: il lavoro parla attraverso gli oggetti e i puppets che sono stati realizzati dagli stessi performers utilizzando la carta, il cartone e le proprie risposte. Perché occorre lasciar fare alle mani nella ricerca dell’espressione di sé. Sabato 17 luglio è la volta della Compagnia Multietnica Amunì nata a Palermo in seno al Progetto Amunì che, ideato e diretto da Babel, è un laboratorio di ricerca permanente di linguaggi scenici contemporanei. Alle ore 21.00 al Supercinema andrà in scena lo spettacolo Element-Z. Scritto e diretto da Giuseppe Provinzano, con le musiche di Sergio Beercock e le coreografie di Simona Argentieri, Element-Z è un’opera corale che attraverso il linguaggio del teatro-danza esplora dal suo interno la Generazione Z o Post-Millennial: i nati dal 1995 al 2010, quando internet era già in ogni casa, che non hanno conosciuto un mondo non connesso. Simbolo della relazione tra questa generazione e il mondo circostante in continuo mutamento è quell’oggetto scenico che diventa protesi dei corpi: uno smartphone, la cui presenza ossessiva si traduce in nuove e diverse relazioni per una generazione che guarda al futuro affrontando le proprie paure, urlando le proprie rivalse, dimostrando o perdendo fiducia con un click. Nella stessa giornata precederà lo spettacolo, alle ore 15.30, una presentazione del progetto Incroci alla Biblioteca Baldini, sala A. Baldini moderata da Teatro e Critica. Interverranno per i progetti Cecilia Bartoli, Marina Visentini, Flavio Cortellazzi, Giuseppe Provinzano, Fabiana Iacozzilli e alcun? de? partecipant? ai laboratori. Interverranno inoltre Andrea Porcheddu e Cecilia Carponi, supervisori scientifici, e per il sostegno al progetto Laura Danieli di Fondazione Alta Mane Italia. Domenica 18 luglio chiude Incroci lo spettacolo del Teatro Magro dal titolo V.VISITORS che andrà in scena al Supercinema alle ore 18:00. Flavio Cortellazzi dirige dodici attori in questo spettacolo che ha il dichiarato intento di superare la logica di potere tra “chi visita e chi viene visitato”. In V.VISITORS viene tradotta in performance una serie di domande: cosa spinge un visitatore a rimanere in un posto per sempre? Che valore ha la distanza tra le persone al di là di ogni fisionomia, lingua, provenienza? E le risposte stanno nell’arte, nel gesto scenico, necessario a superare la barriera tra gli uomini, a sperimentarne l’inconsistenza, a indagare lo sprofondamento dell’individuo fino a raggiungere una mescolanza finale. Il progetto Incroci è curato e supervisionato da figure di spicco del panorama nazionale teatrale e istituzionale sensibili al tema: Andrea Porcheddu, Cecilia Carponi, Paolo Masini e la redazione di Teatro e Critica che ha seguito tutti gli scambi nelle città producendo un reportage consultabile nella sezione “partnership" del sito teatroecritica.net da cui sono tratte le dichiarazioni qui presenti. Incroci è sostenuto dalla Fondazione Alta Mane Italia e da Scena Unita, Fondazione Cesvi, La Musica che Gira e Music Innovation Hub.