Talk e aperitivo in musica per un viaggio in Siria
Si intitola simbolicamente “Santarcangelo per la Siria” il pomeriggio di approfondimento che si svolgerà domenica 7 aprile dalle ore 16,30 al Museo Storico Archeologico, per conoscere meglio la situazione attuale e la cultura del Paese mediorientale insieme a quattro prestigiosi ospiti: il portavoce della proposta di Pace in Siria promossa dai profughi siriani in Libano, Sheik Abdo, la scrittrice italo-siriana Asmae Dachan, i giornalisti Brahim Maarad e Gigi Riva. A otto anni di distanza dall’inizio della guerra civile, è ancora molto difficile intravedere prospettive per il futuro della Siria. Per mantenere alta l’attenzione sulla drammatica situazione del Paese, l’Amministrazione comunale ha voluto organizzare una giornata di approfondimento legata da un lato alla stretta attualità e, dall’altro, più in generale alla cultura siriana. Durante il talk iniziale, infatti, nella sala conferenze del Musas i quattro ospiti si confronteranno sulle recenti vicende del conflitto cominciato il 15 marzo 2011 e non ancora concluso. Al termine dell’incontro, invece, sarà possibile volgere lo sguardo alla Siria prima della guerra grazie alla mostra fotografica “Così lontano, così vicino…” di Claudio Torroni, con foto scattate nell’area del sito archeologico di Ebla (nei pressi dell’attuale Tell Mardikh) tra il 1999 e il 2002. La visione della mostra – visitabile fino a domenica 5 maggio negli orari di apertura del museo – sarà accompagnata dalle musiche siriane scelte da Luca Pasteris e da un aperitivo a tema preparato da Laratatuia. Sheikh Abdo – Insegnante elementare originario di Al-Qusayr (area di Homs, nel sud della Siria), durante le proteste contro il regime di Bashar Al-Assad (marzo 2011) crea una clinica per il trattamento dei feriti nelle manifestazioni civili, impossibilitati a ricevere cure dal sistema sanitario istituzionale. Ricercato dalle forze governative siriane, nell’agosto 2011 lascia il Paese insieme alla moglie e si reca ad Akkar (nord del Libano), dove nel 2012 apre una piccola clinica informale gratuita per curare i siriani malati e feriti, chiusa dopo alcuni mesi dalle autorità libanesi. Nel 2013 fonda l’associazione di mutuo aiuto Al-Ihsan, laica e apartitica, composta da attivisti siriani e libanesi di diverse comunità, unite dall’obiettivo di aiutare i siriani sfollati. Parte così anche il progetto del Malaak Center, un centro scolastico che accoglie oggi 460 studenti tra i 3 e i 17 anni insieme a 14 insegnanti, che è anche un centro di riabilitazione psicologica per bambini.
Dal 2015 Sheik Abdo è portavoce della “Proposta di pace per la Siria” promossa dai profughi siriani in Libano, un appello redatto con l’associazione Operazione Colomba (Comunità Papa Giovanni XXIII) all’interno delle tendopoli dell’Akkar. Le richieste sono la creazione di una zona umanitaria in Siria (un’area demilitarizzata neutrale rispetto al conflitto, sottoposta a protezione internazionale, nella quale i profughi possano tornare), la fine dei bombardamenti e della fornitura di armi, un governo di unità nazionale che rappresenti tutti i siriani, una rappresentanza della società civile siriana alle trattative di pace di Ginevra, un cambio di rotta nella lotta all’estremismo e una pronta assistenza alle vittime. Dal 2017 a oggi Sheik Abdo ha raccolto sostegno internazionale alla sua proposta, incontrando l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Staffan De Mistura (maggio 2018) e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (dicembre 2018). Ospite della parrocchia di San Michele Arcangelo da fine novembre 2018 grazie a un corridoio umanitario dell’Operazione Colomba, nei giorni scorsi ha ricevuto il Premio diritti umani dell’associazione Operation Daywork dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, per il suo impegno in favore dei bambini siriani rifugiati in Libano e la sua proposta di pace per la Siria.