Al Supercinema di Santarcangelo il fenomeno Bansky e Francofonia di Sokurov
Le sue opere, come scriveva proprio ieri Michele Smargiassi su Repubblica, “vengono rimosse per essere stravendute (575 mila dollari per i suoi Kissing Coppers)”. Lui è Bansky, artista di strada di Bristol, protagonista del docufilm Bansky Does New York, di Chris Mourkabel, in programma da venerdì a domenica (ore 21) nella sala Wenders del Supercinema di Santarcangelo. Un film che racconta la caccia al tesoro delle opere d’arte di Bansky (installazioni, graffiti, sculture disseminate in tutti i quartieri della Grande Mela) che l’artista scatenò nell’ottobre 2013 nella città di New York, mobilitando migliaia di fan e provocando il biasimo dell’allora sindaco Michael Bloomberg.
Un fenomeno che ha già attirato la curiosità dei fan locali dello street artist: già a decine si sono infatti prenotati per assistere alle proiezioni del film in programma al Supercinema. Nel fine settimana, in sala Antonioni è in programma invece fino a domenica la pellicola A Perfect Day. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2015, il film del regista spagnolo Fernando Leon di Aranoa punta i riflettori su un teatro di guerra di 20 anni fa, quello della Bosnia. E lo fa costruendo un dramedy (dramma e commedia) bellico che ha tra i suoi precedenti pellicole come To be or not to be e M.A.S.H oltre a La Grande Guerra di Monicelli. Protagonisti sono quattro operatori umanitari, interpretati da Benicio Del Toro, Tim Robbins, dalla bella Olga Kurylenko e da Mélanie Thierry.
Da lunedì a mercoledì, arriva invece al Supercinema (sala Antonioni, ore 21) il capolavoro del regista russo Alexander Sokurov, Francofonia. Dopo il viaggio all’interno dell’Hermitage (Arca russa, 2004) il regista Leone d’oro a Venezia nel 2011 con Faust, gira all’interno del Louvre e ci consegna un capolavoro che parla del ruolo dell’arte, del rapporto tra arte e potere, tra arte e storia. Lo fa attraverso il racconto dell’alleanza, durante il secondo conflitto mondiale, tra l’allora direttore del grande museo e un ufficiale nazista per portare in salvo i grandi tesori custoditi al Louvre. Ma anche rievocando la figura di Napoleone e della Marianna, un simbolo della rivoluzione francese.