rotate-mobile
Eventi

Cala il sipario sulla “occupazione gentile” di supernova: grande partecipazione e affluenza

Un programma intenso che ha raggiunto il numero massimo di spettatori per tutti gli spettacoli. Numerosissime invece le partecipazioni di un pubblico variegato e curioso alle performance pensate per spazi pubblici come le piazze limitrofe al teatro

Domenica 16 aprile "è calato il sipario" su quella che è stata l'esplosione rivoluzionaria del progetto per le arti performatice supernova che per cinque giornate ha invaso con una “occupazione gentile” il Teatro Galli e gli spazi limitrofi. 

Il primo movimento di supernova si è posato nel cuore della città, portando con sé un’energia intensa, luminosa e calda che come un vero approdo extra-terrestre si è propagata nella città.  

Abitare con cura” questo si era promesso e desiderato fin dalle prime tracce di questa avventura curatoriale, abitare insieme la città per attivare percorsi sostenibili di re-immaginazione artistica e politica. 

Uno degli slanci iniziali è stato proprio quello di trasformare il teatro Galli in un luogo che potesse essere abitato e vissuto da una comunità eclettica composta da appassionat* del contemporaneo, habitué del teatro riminese, turist* e giovani che poco a poco si sono ritrovat* partecipant* attiv* di questo happening cittadino “che prima non esisteva e ora è una stella brillante.” 

Un viaggio durato cinque giornate che ha toccato diversi linguaggi del contemporaneo attraverso l’intuizione di una possibile fruizione alternativa degli spettacoli e un inedito utilizzo degli spazi. 

Il desiderio di creare una visione non gerarchica e di annullare la lontananza tra pubblico e spettacolo ha portato alla scelta non convenzionale di attraversare diversi spazi scenici come la maestosa Sala Ressi, le immense sale della Danza e della Musica – che proprio con l'arrivo di Supernova per la prima volta hanno potuto ospitare eventi aperti al pubblico –  e un palco “rovesciato” che accoglieva sullo stesso piano artist* e spettatori e spettatrici a grande dimostrazione delle infinite possibilità che un luogo come il teatro Galli può avere racchiuse al suo interno. 

A vivere questi spazi compagnie storiche della Romagna come i Fanny & Alexander di Ravenna e i Masque di Forlì, realtà emergenti come le cesenati Parini Secondo, talentuosi attori e drammaturghi come i riminesi Quotidianacom, danzator* italiani di richiamo come NanouCristina Kristal Rizzo e mk, performer capaci di creare ambienti sonori in cui perdersi come NicoNote, Wang Inc. e le dj di Collettiva Elettronika, cari nomi come Muta ImagoKinkaleriAteliersiEva Geatti e ospiti internazionali come la performer grecaKaterina Andreou, dalla svizzera la talentuosa Mélissa Guex accompagnata dal batterista Cie SUMO, e infine la colombiana Susana Botero Santos. 

Un programma intenso che ha raggiunto il numero massimo di spettatori per tutti gli spettacoli dove in alcuni casi, come per "Il Presente" di Masque, si è dovuto aggiungere una doppia replica per permettere a tutt* di vedere la performance. Numerosissime invece le partecipazioni di un pubblico variegato e curioso alle performance pensate per spazi pubblici come le piazze limitrofe al teatro. 

Speeed la performance di Parini Secondo ha richiamato con le sue tre repliche giovani adolescenti - che alle prime note sparate dalle casse delle auto non hanno potuto che cominciare a ballare - ma anche turisti, persone appena uscite da lavoro e abitanti del quartiere che incuriositi si avvicinavano alla scalinata del teatro.Altro caso è quello di Plutone Esploso esito performativo del workshop della coreografa Elisabetta Consonni che sabato pomeriggio in piazza Malatesta ha raccolto intorno a sé una platea meravigliosamente mista in una danza meditativa che ripercorreva le orbite stellari.  

supernova è stata anche occasione di tessitura di relazioni con la comunità riminese. L’incontro con l’associazione Smagliature Urbane che, oltre a gestire nel foyer del Teatro la piccola libreria indipendente queer e transfemminista chiamata Not a Bookshop ha curato la realizzazione di uno dei tre workshop del festival, Supernova Fanzine Lab laboratorio tenuto insieme alla grafica MG Posani e alla preziosa supervisione di Laura Gemini che ha raccolto intorno ad un tavolo 15 creativ* per la realizzazione di un Gazzettino Spettatoriale di supernova, una documentazione con illustrazioni, schizzi e pensieri pensato come traccia e fotografia interiore delle giornate di supernova, fanzine che domenica è stata distribuita al pubblico. 

Anche gli altri due workshop sono stati importanti agenti di rigenerazione di relazioni: Plutone Esplosodi Elisabetta Consonni, ha visto partecipi ogni giorno realtà differenti del territorio come l’associazione Rimini Rete Donna che lavora con donne vittime di violenza, Casa Madiba e Casa Don Andrea Gallo che accoglie persone senza fissa dimora, e le volontarie ucraine del centro “Doloni della Nazione” di Rimini; Criaturas Humanas di Susana Botero Santos, laboratorio per la creazione di opere tessili in grado di creare altri-da-sé, trasformare i corpi e renderli possibili di ogni esperienzaa cui hanno partecipato 15 persone tra giovani student* di scuole d’arte, appassionat* al mondo del DIY e signore che sono rimaste sarte nella memoria. 

Al cuore delle giornate, gli incontri Annusa i fiori finché puoi, primo momento pubblico pensato, organizzato e fortemente desiderato da Motus con Cristina Kristal Rizzo, mk, Kinkaleri, Masque Teatro, Ateliersi, Fanny & Alexander, Bluemotion, gruppo nanou in dialogo con Laura Gemini e con la complicità di Paola Granato, per confrontarsi su “arti performative, politiche culturali & indipendenze” a cui hanno partecipato in modo attivo giornalist*, appassionat* e artist* in confronto su tematiche urgenti e necessarie per la sostenibilità del lavoro e della produzione artistica. In un Teatro Galli pieno e aperto il confronto sulla crisi che caratterizza il settore cultura (e non solo) e lo stato delle arti performative in Italia è stato intenso (disponibile online sui canali social).

“Non sapevamo, non potevamo immaginare quante persone ci avrebbero seguito, e a loro modo abbracciato con gli sguardi in queste giornate, dove si era sempre vicini e si facevano gli stessi percorsi da una performance, installazione, spettacolo o altro indefinito e indefinibile, perché ha preso vita e si è modulato proprio fra le pareti di questi luoghi magici, che hanno lasciato tutt* stupiti per la flessibilità e grande potenzialità. Non potevamo saperlo perché supernova non esisteva prima e ora è una stella brillante che ci ha fatto stare bene, innanzitutto. Ci ha fatto pensare, tanto riflettere sulle politiche culturali, inventare, ascoltare, ma soprattutto incontrare fra generazioni diverse e vedere questa città, Rimini, con altri occhi e con mille "supernuove" possibilità future, perché chi meglio degli artisti può attivare percorsi di re-immaginazione sostenibile e rispettosa degli spazi cittadini, dellambiente e di tutt* gli /le abitanti? "

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cala il sipario sulla “occupazione gentile” di supernova: grande partecipazione e affluenza

RiminiToday è in caricamento