Com'era, dov'era: le carte e i documenti di un teatro che rinasce
Il 2018 a Rimini sarà ricordato per la riapertura del Teatro Galli, settantacinque anni dopo il bombardamento aereo del 1943 che causò la parziale distruzione del monumento. Dopo anni contrassegnati da annunci e previsioni, la presentazione di progetti di restauro o soluzioni moderne ed audaci, nel 2004 vide la luce lo studio condotto dai professori Giovanni Rimondini ed Attilio Giovagnoli, su incarico dell’allora Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali dell'Emilia Romagna. La ricerca sarebbe servita al progetto di restituzione filologica e tipologica del teatro cittadino, opera magistrale dell’architetto Luigi Poletti. Dagli archivi della Biblioteca Polettiana di Modena, della Gambalunghiana di Rimini, e dell’Archivio di Stato di Rimini sono emerse numerose carte, alquanto diverse per tipologia (basti pensare al campionario delle stoffe per l’arredo interno, i disegni acquerellati delle lampade e molto altro che si conserva proprio presso l’Archivio di Stato) che saranno presentate nella conferenza in programma domenica 14 ottobre alle 15.30 alla sede dell'Archivio di Stato dal titolo "Domenica di carta". Nel corso della conferenza Gianluca Braschi (Direttore dell’Archivio di Stato di Rimini) presenterà un documento inedito, strettamente legato alla storia del teatro e alla sua fortuna. La proiezione di alcune slide e l’esposizione dei documenti originari saranno di stimolo per ulteriori approfondimenti.