"Il clown dei clown" apre il 2015 del Teatro Novelli
La poesia e l’arte di David Larible, uno dei più applauditi clown del panorama internazionale, al Teatro Novelli per chiudere con un pizzico di magia le festività natalizie. Italiano di origini francesi, rappresentante della settima generazione di una famiglia circense, David Larible si è affermato a livello internazionale come una vera e propria star del circo, consacrato da riconoscimenti quali il Clown d'Argento nel 1988 e Clown d'Oro nel 1999 al Festival Montecarlo. Lo spettacolo Il clown dei clown raccoglie in settanta minuti le esperienze di Larible collezionate sui palcoscenici di tutto il mondo. E’ un racconto, per suggestioni e gag, del suo percorso artistico, e un ritratto realistico e allo stesso tempo poetico del mondo della clowneria, arte antica riletta con uno sguardo sempre nuovo. Uno spettacolo capace di lasciare a bocca aperta i più piccoli e di emozionare gli adulti.
La scheda dello spettacolo
Lo spettacolo può considerarsi la summa dei migliori numeri di David. E’ il frutto di anni d’esperienza diretta trascorsi calcando le scene di tutto il mondo: dal piccolo schermo, alla scuola di vita del circo classico italiano, passando per le grandi e roboanti arene americane e sud americane, fino ad approdare nei più prestigiosi teatri di prosa. Ma non è solo questo. Si tratta, prima di tutto, di una confessione artistica di David, un ritratto sincero della sua maschera e dell’uomo che la indossa, sempre meno distinguibili, un piccolo manuale di riso e poesia. In questo speciale allestimento David vuole evocare il mondo del clown nel suo aspetto più intimo e realistico ma nello stesso tempo poetico. Alterna gag visuali a brani musicali (suona cinque strumenti) attingendo dal repertorio classico della clownerie al quale però, alla maniera dei Comici dell’Arte, apporta decisive innovazioni.
spettacolo è la messa in scena fluida e coordinata dei suoi migliori numeri. David rapisce, seduce, commuove. Commuove per la sua semplicità per la naturalezza con cui davanti ai nostri occhi plasma la realtà di tutti i giorni: con lui il pubblico riesce a cancellarne il peso, ricomincia a giocare e vola con la poesia in alto, dove le cose diventano piccole e perdono quel contorno serio e quotidiano. Alla fine di questa avventura, guardandoci intorno sorridenti, ritroviamo le cose di sempre, le riconosciamo a fatica dopo che hanno brillato di luce propria, ma sappiamo che è sempre stata la nostra realtà quella che avevamo sotto il naso.
David trasforma anche noi, il pubblico. Si dirige verso la platea, sceglie chi lo guarda negli occhi e lo coinvolge nel suo spettacolo dando così ogni volta una unicità e irripetibilità che sorprende e affascina. Affascina soprattutto la spontaneità e immediatezza con cui si rapporta al pubblico, riuscendo a rendere chiunque una perfetta spalla comica. Schernisce e ridicolizza, ma con un’ingenuità e simpatia disarmanti. Lo spettacolo è un crescendo, non tanto nell’abilità del comico, ma di emozioni: risata dopo risata il pubblico si avvicina l’uno all’altro, sorride con e del suo prossimo, in sala penetra un senso di compartecipazione. E David ne è profondamente consapevole. Ti senti parte di qualcosa quando ridi… ridendo non ci sentiamo soli. Solo ora David, dopo averci fatto abbandonare la nostra maschera, può abbandonare la sua per riprendere con umiltà da dove aveva iniziato: essere un uomo qualunque.