Ai sém!, l'urlo del dialetto nel contemporaneo: venerdì doppio appuntamento
Venerdì doppio appuntamento per Lingue di confine: alle 17 in Cineteca Comunale la presentazione di Poets from Romagna, con i due poets Giovanni Nadiani e Miro Gori, e l’Ulisse dantesco di Lorenzo Scarponi nel dialetto di Bordonchio, Quèl che dói d’Ulisse. Alle 21 al Teatro degli Atti in scena Terminal. Blues del broker fallito con Giovanni Nadiani, Michele Zizari & live music con Faxtet. Come si introduce, come si infiltra il dialetto nel mondo contemporaneo? Ad esempio come claim della campagna abbonamenti di una squadra di serie A, il Cesena Calcio; oppure quale insegna accattivante di un locale trendy, come il riminesissimo Tani Modi di... Edimburgo. Ne parlerà, con esempi pratici, Fabio Bruschi, ideatore di Lingue di confine.
E come si traduce il nostro dialetto in inglese? Come nel libro Poets from Romagna, pubblicato nel Galles dalla editrice Cinnamon Press, che presenta in inglese i nostri ‘poeti in dialetto’. E si può tradurre uno dei vertici della poesia dantesca, il Canto XXVI dell'Inferno, quello di Ulisse, nel rustico dialetto di Bordonchio? Certo che si può, a patto di prendere Dante sul serio: lo ha fatto Lorenzo Scarponi, attore e poeta bordonchiese purosangue. Esempio live di traduzione, Lorenzo Scarponi interpreterà la sua versione del Canto XXVI, Quel che dói d’’Ulisse: il Canto di Ulisse nel dialetto di Bordonchio.
Di traduzioni parleranno Giovanni Nadiani, scrittore, traduttore e performer – che ritroveremo in scena agli Atti la stessa sera con lo spettacolo Terminal – e uno sparring partner d’eccezione, Gianfranco Miro Gori, saggista e poeta, nell'incontro di venerdì alle 17 in Cineteca Comunale (ingresso gratuito), presentando Poets from Romagna , antologia a cura dal romagnolista Giuseppe Bellosi. Poets pubblica, con altre, alcune tra le più belle poesie di Nadiani e Gori. Nel 2012 la Cinnamon Press, casa editrice del Galles - dove è ancora in uso la lingua celtica gallese - iniziò a pubblicare la collana bilingue Minorities not Minority (Minoranze, non minorità) dedicata alle “minoranze letterarie” d’Italia; il secondo volume della collana – pubblicato nel marzo 2014 – è un’antologia di poeti romagnoli contemporanei tradotti in inglese, con testo in dialetto a fronte.
Poets from Romagna presenta opere di scrittori ben distribuiti tra le varie aree dialettali romagnole, dal ravennate al riminese, dal faentino al cesenate: Giuseppe Bellosi, Nevio Spadoni, Giovanni Nadiani, Gianfranco Miro Gori, Fabio Molari, Francesco Gabellini, Annalisa Teodorani, Dolfo Nardini, Laura Turci. In serata ci si trasferirà al Teatro degli Atti (ore 21) per lo spettacolo Terminal. Blues del broker fallito di Giovanni Nadiani & Faxtet (ingresso 5 euro). Due personaggi, un broker romagnolo fallito e un topastro di origini napoletane (Michele Zizzari) condividono il loro amaro destino di barboni (e le loro diverse lingue) in un arrugginito container ai margini di un grande terminal di merci, tra lo sferragliare e il rombare di treni e autotreni.
Tra il romagnolo autoctono, che nella miseria ha riscoperto la vecchia lingua-madre del luogo, il dialetto, e il napoletano “bastardo”, migrante che tutto scombussola, fedele ai suoi trascorsi anche linguistici, si sviluppa un surreale e comico dialogo sul sistema economico finanziario imperante e le sue ricadute nella vita del pianeta e in quella dei due personaggi, con ragionamenti sulla vita, la morte, la letteratura e gli affetti immolati sull’altare del Moloch neoliberista. Terzo protagonista in scena è la musica, eseguita dal vivo dalla band Faxtet, un quintetto che della letteratura in musica ha fatto il perno della propria attività, in un connubio anglo/romagnolo/jazzistico di grande originalità (estratti dello spettacolo si possono ascoltare al link https://www.radioemiliaromagna.it/racconti_autore/terminal_blues_broker_fallito.aspx).
Terminal rientra nella rassegna Teatri di confine, quattro appuntamenti in cui il dialetto sposa la drammaturgia contemporanea, che ha avuto inizio il primo febbraio scorso con lo spettacolo La custode di Francesco Gabellini e proseguirà il 27 febbraio con Fiat Lux - E' fat dla creazion dello scrittore e drammaturgo ravennate Nevio Spadoni, e il 7 marzo con Chi c’era c’è, una riscrittura di Elena Bucci e Daniela Piccari dei testi dei poeti santarcangiolesi Raffaello Baldini, Tonino Guerra e Nino Pedretti. Entrambi gli spettacoli sono ospitati nella straniante cornice della Domus del Chirurgo, una ’casa del tempo’ dove i millenni si stratificano, con inizio alle 21.