Riccione: Giuseppe Battiston e Piero Sidoti sono "Il precario e il professore"
Sabato 22 marzo, alle ore 21,15, la Stagione di Prosa del Teatro del Mare di Riccione – sotto la direzione artistica della Compagnia Fratelli di Taglia – si conclude in grande stile con l’attore Giuseppe Battiston e il cantautore Piero Sidoti, autori e protagonisti di Genteinattesa. Il precario e il professore. Produzioni Fuorivia. Uno spettacolo agro-dolce di parole e musica che fa ritrovare sul palcoscenico due amici d’infanzia, Giuseppe Battiston e Piero Sidoti, che giocavano insieme da piccoli e ancora continuano a giocare con passione, questa volta in scena, con le note e la recitazione.
Giuseppe Battiston è tra gli attori di riferimento del nuovo cinema italiano (Silvio Soldini, Cristina Comencini, Carlo Mazzacurati, Gianni Zanasi, Andrea Segre…), pluripremiato sul grande schermo e in teatro (Orson Welles’ Roast, 18 mila giorni – il pitone, Petito Strenge…) e noto anche al grande pubblico televisivo per la partecipazione alla celebre serie Tutti pazzi per amore (Rai Uno).
Piero Sidoti è insegnante di matematica e cantautore che ama portare la sua musica in teatro. Nel 2004 ha vinto il Premio Recanati, il Premio De Andrè e il Premio l’artista che non c’era. Di riconoscimento in riconoscimento giunge nel 2010 alla vittoria del Premio Gaber per lo spettacolo teatrale Particelle (scritto assieme a Battiston che lo dirige) e alla Targa Tenco per la migliore opera prima per l’album di debutto intitolato Genteinattesa (con la prefazione di Lucio Dalla, tra i primi a riconoscerne e a incentivarne il talento, e Massimo Cotto) che in alcuni brani ospita l’amico Battiston. In aprile, conclusa la tournèe teatrale, Sidoti inizierà le registrazioni del suo secondo album.
Genteinattesa. Il precario e il professore amplia e sviluppa in forma scenica i contenuti del progetto discografico. Il Teatro Canzone per chitarra e voce di Piero Sidoti parla di gente in attesa. Una galleria di persone che stazionano nell’incertezza aspettando che arrivi prima o poi il loro momento. Un’umanità che aspetta la propria occasione di vita, perché dimenticata dalla vita. Poco importa che si tratti di eterni studenti o di fate o di orchi, di prostitute di colore, di vecchi ballerini in disarmo, di acrobati, di prigionieri o musicisti: sono personaggi ai margini che aspettano l’occasione di riscatto da un’esistenza opaca, da una società che non ha, né dà, fiducia alle giovani generazioni e riempie il nostro quotidiano di regole incomprensibili e aride finalizzate soltanto alla passiva omologazione. Un mondo che non è più in attesa di niente. Per questo motivo i personaggi sono e diventano anche inattesi.
In questo universo di figure cantate, immaginarie o reali, si muove un personaggio reale ai limiti dell’immaginario: lo scafato professore del liceo, interpretato da Giuseppe Battiston. A differenza della gente inattesa, il professore non ha più alcuna aspettativa e ne va fiero, ed è proprio da questa condizione che parte la sua lezione di vita: dall’alto del suo trascorso sessantottino - poi riciclato in cinismo disincantato – invita un ex-studente a surfare sulla vita, a stare a galla, dribblare gli ostacoli e soprattutto a prendere le cose con astuzia. Insomma, diventare un furbetto. È un modo per continuare a sopra-vivere, farsi accudire ancora da mamma e papà e ogni tanto rubacchiare anche sulla pensione del nonno, ma altresì per spegnere a poco a poco il sogno dei grandi orizzonti e per piegarsi al piccolo cabotaggio della navigazione sotto costa.
Una serata di cinismo e canzoni, in cui la levità della musica si fonde con pensieri grevi in un equilibrio tra leggerezza e superficialità. Agli spettatori scegliere a quale dimensione appartenere.