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Teatro

"Ai sém!": il dialetto vive nel contemporaneo con Lingue di confine

La prima parte di Lingue di confine si articola tra gennaio e i primi di marzo, con il teatro e la poesia, tradizionali 'casseforti' della lingua, in primo piano

Teatro, musiche, conversazioni, perfino lezioni: con Lingue di confine il dialetto vive nel contemporaneo. Invece di rassegnarsi a sparire – dando ragione a chi l’aveva ampiamente profetizzato – questa ‘lingua minore’ di morire, o almeno di morire ora, non ne vuol proprio sapere. E’ una lingua viva, e come tutto ciò che vive non sta ferma, la sguélla, scivola, scivola, scivola via, si trasforma, si contamina.  Certo mutata da quella che fu,  si fa materia delle creazioni e criterio delle interpretazioni di artisti contemporanei. Che, come tutti, vivono nel mondo, e sanno che la purezza, mitica condizione originaria  pigramente vagheggiata dai nostalgici, è sterile: ‘dai diamanti non nasce niente / dal letame nascono i fior’, cantava De Andrè, molto prima di Creuza de mà. Il messaggio è: non piangiamo anzitempo la morte del dialetto, seguiamone invece la vita!  Ideazione e direzione artistica di Fabio Bruschi.

La prima parte di Lingue di confine si articola tra gennaio e i primi di marzo,  con il teatro e la poesia, tradizionali ‘casseforti’ della lingua, in primo piano. Si partirà in grande spolvero venerdì. Annalisa Teodorani leggerà in Cineteca Comunale poesie dal suo recente libro La stasòun dagli amòuri biénchi (La stagione delle more bianche), edito da CartaCanta (ore 17, ingresso libero). Oltre all’autrice sarà presente il curatore, il poeta Davide Rondoni, che ha autorevolmente definito la voce di Anna, cresciuta nelle ‘contrade’ di Santarcangelo, “unica nella poesia contemporanea italiana. La sua lingua, materna e assoluta, scolpita nell’aria di una propaggine di Romagna chiara e dura, trova le meraviglie e i magoni della vita. La poesia – scrive Rondoni presentando il libro - trova dentro il vissuto gli elementi minimi di una mappa esistenziale che arde e sa, a volte con il sorriso tirato o a volte sognante sulle labbra, vedere l’invisibile in quel che crediamo di sapere, di avere già veduto. Rinnovando l’antica, povera e pericolosa missione della poesia: la sorpresa… Senza la quale la vita non si vive ma si perde”.

In occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue minori. Si aprirà giovedì 22 gennaio il prezioso ciclo di lezioni (gratuite) Grafie di confine. Faenza, Quondamatteo e gli altri: decifrare i dialettali riminesi, tenuto da Davide Pioggia, studioso di linguistica e  saggista,  di grande e sperimentata efficacia comunicativa. Nella Sala del Settecento della Biblioteca Civica Gambalunga per quattro giovedì consecutivi si potrà entrare, con guida sicura, nei meandri della lingua,  per scoprire quali peculiari caratteristiche fonetiche fanno del dialetto riminese uno dei  più interessanti per la linguistica, non solo tra i dialetti romagnoli, ma più in generale nel panorama di quelli settentrionali. Ne danno dimostrazione le scritture di ‘classici’ riminesi come Gianni Quondamatteo e Liliano Faenza, oggetto di studio. Il corso vuole mostrare come, divertendosi, si possono superare i problemi di scrittura del dialetto, tenendo presente che lo scopo di una grafia adeguata è quello di ‘mostrare all’occhio ciò che sente l’orecchio’.

Venerdì 13 febbraio un doppio evento che dà il nome all’intero progetto, Ai sém! Il dialetto nel contemporaneo:  Giovanni Nadiani, scrittore, traduttore e performer, terrà una conversazione in Cineteca Comunale, alle ore 17, con un focus sull’utilizzo del dialetto nei claim e nei marchi della pubblicità, a cura di Fabio Bruschi. Ancora sul tema della traduzione, questa volta da una lingua maggiore - e che lingua, il ‘volgare’ di Dante -  a una lingua minore (il dialetto di Bordonchio), Lorenzo Scarponi interpreterà la sua versione del Canto XXVI della Divina Commedia, Quèl che dói d’Ulisse. In serata ci si trasferirà al Teatro degli Atti (ore 21) per lo spettacolo Terminal - Blues del broker fallito di Giovanni Nadiani & Faxtet. Due personaggi, un broker romagnolo fallito e un  topastro di origini napoletane, Michele Zizzari, si ritrovano a condividere il loro amaro destino di barboni ( e le loro diverse lingue) in un arrugginito container ai margini di un grande terminal di merci, tra lo sferragliare e il rombare di treni e autotreni. Musica live con il quartetto Faxtet.

Terminal rientra anche nella rassegna Teatri di confine, quattro appuntamenti che si apriranno con un classico contemporaneo, La custode di Francesco Gabellini, interpretata da Francesca Airaudo: lo spettacolo inaugura la tradizionale Rassegna di commedie dialettali al Teatro degli Atti (1 febbraio) e punta all’incontro di pubblici e tradizioni diverse. Sarà la Domus del Chirurgo ad ospitare nei suoi spazi, che sanno di millenni, due recenti creazioni:  Fiat Lux - E' fat dla creazion, dello scrittore e drammaturgo ravennate Nevio Spadoni, vivace e umorosa rilettura della biblica creazione del mondo, origine del tempo, con Francesca Airaudo, Francesco Gabellini e lo stesso Nevio Spadoni in scena (27 febbraio), e il commovente, ispirato Chi c’era c’è, l’amore dei poeti e per i poeti che dura nel tempo:  in scena Elena Bucci e Daniela Piccari, attrici e cantanti, con Dimitri Sillato al pianoforte, a interpretare i propri testi sapientemente intrecciati a quelli dei poeti santarcangiolesi Raffaello Baldini, Tonino Guerra Nino Pedretti (7 marzo).

PROGRAMMA

Lingue di confine
prima parte
gennaio - marzo 2015

Intonazione
venerdì 16 gennaio Cineteca Comunale, ore 17, ingresso libero
La stasòun dagli amòuri biénchi
di Annalisa Teodorani, a cura di Davide Rondoni, CartaCanta editore
con Annalisa Teodorani e Davide Rondoni
per la Giornata del dialetto e delle lingue locali (17 gennaio)

Grafie di confine

Faenza, Quondamatteo e gli altri: decifrare i dialettali riminesi
ciclo di lezioni di Davide Pioggia
Biblioteca Civica Gambalunga, Sala del Settecento, ore 17-18.30, ingresso libero
giovedì 22 gennaio Problemi e elementi di fonologia
giovedì 29 gennaio Applicazioni al dialetto riminese
giovedì 5 febbraio Interpretazione dei testi e letture
giovedì 12 febbraio Per una grafia fonologica

Ai sém!
Il dialetto nel contemporaneo
venerdì 13 febbraio
Cineteca Comunale, ore 17, ingresso libero
conversazione con Giovanni Nadiani
Icone: visioni di pubblicità in dialetto, a cura di Fabio Bruschi
Traduzioni: lettura di Lorenzo Scarponi del Canto XXVI della Divina Commedia, Quèl che dói d’Ulisse
Teatro degli Atti, ore 21
Terminal Blues del broker fallito
di Giovanni Nadiani & Faxtet, voci narranti Giovanni Nadiani, Michele Zizzari, musiche originali Faxtet

Teatri di confine
domenica 1 febbraio Teatro degli Atti, ore 16
Città Teatro / Francesca Airaudo
La custode
di Francesco Gabellini
venerdì 13 febbraio Teatro degli Atti, ore 21
Terminal Blues del broker fallito
di Giovanni Nadiani & Faxtet, voci narranti Giovanni Nadiani, Michele Zizzari, musiche originali Faxtet
venerdì 27 febbraio Domus del Chirurgo, ore 21
Francesca Airaudo, Francesco Gabellini, Nevio Spadoni
Fiat lux! E’ fat dla creazion
di Nevio Spadoni
sabato 7 marzo Domus del Chirurgo, ore 21
Elena Bucci, Daniela Piccari
Chi c’era c’é
testi da Raffaello Baldini, Nino Pedretti, Tonino Guerra, intessuti ai testi di Elena Bucci e Daniela Piccari al pianoforte Dimitri Sillato

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