"Il mare in tasca" di César Brie in scena al Teatro Novelli
Che rapporto può esserci tra un attore un prete? “Il mare in tasca” di César Brie è la storia di un attore che, svegliatosi, scopre di essere stato trasformato in un prete. Da qui inizia un dialogo tra l'attore, il prete e Dio. “Il mare in tasca” è un testo che fa parte da anni nel repertorio di César Brie e che l’attore e autore argentino ha deciso di riproporre al suo pubblico. Il monologo infatti è del 1989 e per molti critici rappresenta il suo “manifesto poetico”.
Il tema di questo spettacolo è l’amore. Il personaggio è un prete. L’azione si sviluppa nella stanza del prete dietro la sagrestia. Il tema permette all’autore di rivedere la sua esistenza ed il prete permette all’attore di dialogare con Dio, nel quale non crede. Il pubblico fittizio, rappresentato sulla scena, permette al sacerdote di rivolgersi al pubblico reale senza confonderlo con il suo gregge. Il personaggio del prete esiste affinché si accetti la sua irrealtà. Non si tratta di credere nella verità della scena ma nella verità della finzione. Un attore è un uomo che scolpisce un altro uomo tra gli uomini. La sua falsa autobiografia ha interrogato la vostra biografia?
Su questo argomento l’autore e l’attore sono gli unici che non possono aprire bocca. Lo spettacolo sarà in scena martedì alle 21 al Teatro Novelli e non al Teatro degli Atti come comunicato a inizio stagione. Al termine dello spettacolo César Brie sarà a disposizione del pubblico, in un incontro a cura di Korekané.