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Didattica a distanza: ragazzi e digitale un rapporto non sempre facile

Il lockdown ha fatto scoprire lo smart learning. Tra videolezioni, social network e rapporto, più o meno complicato, con la tecnologia la scuola è cambiata

In tempi di emergenza sanitaria, la scuola si è dovuta adattare rapidamente e gli studenti di ogni ordine e grado hanno iniziato a barcamenarsi tra videolezioni, caricamento dei compiti sulle piattaforme online, chat, email e, in generale, con l’utilizzo di strumenti tecnologici – ancora estranei ai più piccoli (e anche a qualche grande) – come smartphone e Pc. In breve, abbiamo scoperto la “didattica a distanza”.

Lo smart learning ha cambiato la vita di insegnanti e studenti. Se da un lato, per molti adattarsi al digitale non è stato semplice, richiedendo nuovi equilibri e familiarizzazione con i nuovi sistemi di comunicazione oltre a capacità organizzative e gestione del tempo, d’altro canto la didattica a distanza ha permesso alle scuole un’accelerazione digitale senza precedenti. 

In attesa del rientro alla scuola frontale che sembra ancora lontano i ragazzi iniziano a sentirne nostalgia: il 53% di loro, infatti, dichiara che, incredibilmente, ne sente la mancanza, sia delle lezioni in aula ma, soprattutto, dei propri compagni. È quanto emerge dal sondaggio che Wiko ha realizzato all’interno della sua community Instagram per scoprire come gli studenti italiani stanno vivendo questo nuovo rapporto tutto tecnologico con l’istruzione.

Dal campione intervistato risulta che in questo periodo il 70% ha seguito almeno una lezione a distanza e il 41% è sollevato da questa possibilità, nonostante le difficoltà da affrontare. Il 61% , infatti, sembra che si trovi sempre a doverne risolvere qualcuna – un rapporto con la tecnologia ancora un po’ travagliato: la rete non prende, l’audio non funziona, la videochiamata non parte o restituisce un’eco che neanche in montagna. C’è sempre qualcosa che va storto. Tra la mamma che si sente in call dal salotto, il fratellino che corre sullo sfondo in pigiama, il microfono rimasto involontariamente acceso: per il 45% degli utenti le figuracce sono all’ordine del giorno!

E il look da video-lezione? Virtualmente inesistente. L’85% degli studenti preferisce mettere il primo indumento pescato dall’armadio, piuttosto che perdere tempo a curare la scelta della maglietta giusta. Ma solo il 41% si arrende a seguire le lezioni direttamente in pigiama: l’importante è ricordarsi di non attivare la webcam.

E dopo le lezioni, mano allo smartphone e si torna sui social network: il 67% dei rispondenti al sondaggio, infatti, li sceglie come primo strumento di intrattenimento, di ricerca di informazioni e di contatto con l’attualità, preferendoli ai telegiornali.

A settembre, se tutto tornerà normale, i più festeggeranno il ritorno al banco di scuola, ma per il 60% sarà dura rinunciare a svegliarsi tardi.

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