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Rampelli (FdI): "Inconcebili dei quartieri sotto ai ponti dell'autostrada"

Il vicepresidente della Camera dei Deputati al Meeting di Rimini: "Favorevole alla nazionalizzazione di Autostrade per l'Italia"

"L'emergenza assoluta ora è ricostruire il nuovo Ponte Morandi e trovare la soluzione ai residenti che abitavano, già da prima della sua edificazione, sotto il viadotto. È inammissibile che si avviino certi progetti senza pensare alla qualità della vita di chi è costretto ad abitare in prossimità di certe opere". È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli a Coffee Break in collegamento dal Meeting dell'Amicizia di Rimini. "In Italia non si è mai ragionato in termini di delocalizzazione e sostituzione edilizia. Eppure è necessario farlo per coniugare due esigenze: modernizzare la rete infrastrutturale italiana- ma anche quella edilizia- e assicurare la qualità della vita dei cittadini. Sulla gestione di Autostrade per l'Italia: non faccio alcun ragionamento ideologico a differenza del Pd che non sa neppure farle. Se la rete autostradale è costruita con i soldi degli italiani, vorremmo sapere quali sono le provvidenze, quale è la convenienza per i contribuenti e utenti. Autostrade per l'Italia si è occupata soprattutto di sistemare il manto stradale che controllare viadotti, ponti, gallerie".

"Lo Stato deve tutelare i suoi interessi che sono, o dovrebbero essere, quelli dei cittadini. Quando si entra in sistemi complessi e strategici, come la rete autostradale, bisogna almeno garantirsi la cosiddetta quota d'oro, (golden share). In questo caso, pare assurdo che lo Stato non abbia nel cda di Autostrade neppure un suo componente e ancora più incomprensibile è l'inconsapevolezza, nella cessione della gestione, di essere controparte rispetto al privato, dovendo quindi esercitare controlli quotidiani stringenti e dare adeguati indirizzi. Alle presenti condizioni, per ragioni pratiche e non ideologiche, conviene incamerare direttamente gli incassi dei pedaggi che 'cubano' 6 miliardi l'anno, facendo meglio la manutenzione ordinaria e straordinaria e riprendendo la costruzione di nuove tratte, promesse e mai realizzate dal gestore. Il regalo all'epoca non è solo quello di aver apparecchiato a un solo imprenditore la tavola della rete autostradale, ma anche quello di aver preparato tutto per beneficiare un imprenditore tessile che non aveva alcuna competenza in materia, a meno che l'asfalto non dovesse essere ricoperto con tappeti e moquette". 
(Agenzia Dire)

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