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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Aeradria, la maggioranza vuole salvare il Fellini. I grillini dicono "basta"

I Gruppi di maggioranza del Comune di Rimini intervengono nel dibattito sull'aeroporto con una nota, nella quale viene difeso l'operato dei soci di Aeradria. Mentre il Movimento 5 stelle chiede chierezza sulle responabilità di questa situazione. Due visioni opposte della storia del Fellini

“Non tutti ricordano che solo 10 anni fa la sorte dell’aeroporto ‘Fellini’ di Rimini pareva segnata: passeggeri in calo, concorrenza spietata di città confinanti, una certa ‘freddezza’ bolognese che tra i due pareva privilegiare lo scalo di Forlì.”. I Gruppi di maggioranza del Comune di Rimini intervengono nel dibattito sull'aeroporto con una nota, nella quale viene difeso l'operato dei soci di Aeradria. Mentre il Movimento 5 stelle chiede chierezza sulle responabilità di questa situazione. Due visioni opposte della storia del Fellini

I grillini scrivono infatti che "una cosa però è la struttura, tutt'altra la società che la gestisce e l'interferenza degli enti proprietari. Quale che sia la causa per cui si è arrivati al punto di presentare un concordato in tribunale e al non aver di che garantire i creditori, qualcuno deve prendersi la responsabilità della situazione attuale. Si è detto (e si dirà ancora) che la colpa è della crisi, ma la crisi non ha fatto tutto da sola e  ne abbiamo avuto la prova proprio nel frangente del concordato. Come è possibile che gli autori del concordato bocciato siano anche gli stessi che oggi si apprestano a  presentarne  un altro? Quali situazioni sono cambiate? Cosa possono fare oggi che ieri non potevano? La domanda più importante però è: a chi va addebitata  la responsabilità di non aver saputo leggere i tempi e le congiunture economiche? Perché se pur è vero che nel frattempo sono intervenuti crisi e limitanti patti di stabilità, è vero anche che da anni si sta insistendo nel percorrere una via senza uscita, evitando di prendere i provvedimenti del caso. Per capirci.... continuare a rifinanziare Aeradria sperando che la crisi finisca non è una contromisura".

Proprio su questo aspetto i consiglieri di maggiornaza la pensano in in maniera opposta: “Se in 10 anni siamo passati dalla discussione su un inutile ‘campo di patate di Miramare’ a un aeroporto che nel 2011 ha sfiorato un milione di passeggeri, primo in Italia sul mercato russo, con un indotto economico quantificato in 900 milioni di euro/anno per il territorio, il merito va senz’altro riconosciuto a chi, a partire dalle Istituzioni pubbliche socie,  ha creduto a un volano necessario come l’acqua alle infrastrutture che veicolano turisti e ospiti (e dunque benessere e occupazione) lungo l’arco dei 12 mesi”.

I pentastellati puntano il dito contro "Stefano Vitali e Andrea Gnassi, che sono stati molto prodighi di statistiche, ma molto scarsi in quanto a senso della realtà, rivelando tutti i loro limiti. Il nostro invito, oltre alle dimissioni , è quello di "mollare l'osso", di farvi da parte e di cominciare a cercare qualcuno che possa rappresentare gli interessi di tutti per una mediazione con le parti in causa. Questa faccenda è superiore alle vostre capacità, non potete uscirne, potete solo trascinare il Fellini sul fondo con voi".

I gruppi di maggioranza invece valutano come positivo il persevarare nel tentativo di salvataggio del Fellini: “Rimini poteva scegliere di rinunciare al suo aeroporto in disarmo, non solo non lo ha fatto, ma ne ha ricostruito credibilità e solidità, immettendo in esso energia e risorse. Servivano investimenti sulla scalo per renderlo conforme agli standard di aeroporto in crescita, di valore nazionale. Sono stati realizzati con i risultati conseguenti (nei cinque anni tra 2006 e 2011 si è raggiunto lo stesso numero di passeggeri registrato nel quindicennio tra 1991 e2005), confidando fiduciosamente nella concessione di una linea di credito, ordinaria per un’impresa in netta crescita come Aeradria. - aggiungono i consiglieri - La mancata erogazione di credito bancario, conseguenza della crisi economica esplosa nel 2010, ha messo la società aeroportuale nelle stesse condizioni di migliaia di imprese nella nostra provincia: crescenti difficoltà finanziarie nonostante le concrete e consistenti potenzialità di ulteriore sviluppo. E’ lampante come, nel caso in cui le banche avessero accolto la richiesta di credito per potenziare lo scalo secondo gli standard qualitativi previsti per un aeroporto in netta crescita, Aeradria avrebbe evitato la sofferta fase vissuta nell’ultimo anno e mezzo, con le problematiche finanziarie a crescere sino a prendere in considerazione l’ipotesi di un fallimento, capace di lasciare completamente a terra territorio e creditori”.

“I soci di Aeradria hanno scelto un’altra strada, non facile, non piacevole: quella del concordato in continuità. - si ricorda nella nota della maggiornaza - Una strada percorsa per non permettere il fallimento del ‘Fellini’, con grave detrimento per il territorio. E se il Tribunale di Rimini ha individuato criticità nell'istanza di concordato, ora sosteniamo lo sforzo dei soci di superare tali rilievi, attraverso una nuova proposta di concordato. Lo ripetiamo: sosteniamo in maniera convinta il lavoro dei soci nel ripresentare la proposta di concordato. Non possiamo disperdere un patrimonio che dà ricchezza e lavoro all’intero Riminese come l’aeroporto. Per questo chiediamo che intorno ad esso, alla sua importanza, alla sua evidente centralità nelle strategie presenti e future di sviluppo territoriale, si stringano anche i creditori, a partire dalla principale banca provinciale. Così come due anni fa il territorio ha partecipato attivamente al salvataggio dell’istituto di
credito in difficoltà, il nostro auspicio è che prevalga quella bilateralità di azioni e intenti nei confronti di Aeradria che ha un significato enorme per Rimini. Siamo convinti di raccogliere il sentimento diffuso di tutta la città di Rimini, che rappresentiamo nelle istituzioni locali, e faremo tutto il possibile perchè l'Aeroporto di Rimini continui ad essere la porta di Rimini sul mondo, così come l'abbiamo costruito”.

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