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Aeroporti, niente holding. Peri: "Chiederò i documenti a Sab"

Peri ha risposto specificando di aver appreso le risultanze dello studio della società PricewatwershouseCoopers, di cui chiederà copia da distribuire ai consiglieri, dalla relazione dei vertici di SAB

La “mini holding” aeroportuale romagnola, la SAR SpA (Società aeroporti Romagna SpA), prevista dalla legge regionale 4/2011, “Misure straordinarie a sostegno del sistema aeroportuale regionale”, le risorse regionali destinate agli aeroporti romagnoli e la “cronaca della morte annunciata” dello scalo forlivese sono stati i temi al centro di un confronto in Aula tra i consiglieri regionali Silvia Noè (Udc) e Giovanni Favia (Mov5stelle), firmatari di due interrogazioni a risposta immediata, e l’assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri.

Il documento di Noè, sottoscritto anche dal collega Marco Lombardi (Pdl), chiedeva conto, in particolare, delle risultanze di uno studio, affidato alla PricewatwershouseCoopers dalla società SAB di Bologna, che gestisce lo scalo felsineo, per valutare la “sostenibilità economica” e “l’opportunità” del progetto di “un’ulteriore integrazione/fusione” della SAB con la SAR. Solo attraverso notizie stampa - ha sottolineato Noè in Aula – abbiamo appreso che lo studio avrebbe “completamente bocciato la strategia della Regione”, evidenziando che dall’unione della gestione dei tre aeroporti (Rimini-Forlì-Bologna) non solo non arriverebbe alcuna utilità, ma si correrebbe perfino il rischio di danneggiare l’operatività degli aeroporti di Bologna e Rimini, visto che Forlì non avrebbe prospettive.

Favia ha chiesto conto all’assessore delle cifre che la Regione ha stanziato per la “holding dei cieli”, “senza un prospetto industriale credibile per gli scali di Forlì e di Rimini”. “Come mai - ha domandato l’esponente del Mov5stelle – è stata fatta questa scelta scellerata e come giudica la Giunta questo continuo sperpero di risorse pubbliche, senza alcuna prospettiva reale per i lavoratori coinvolti?” Nell’articolata interrogazione di Favia, infatti, si faceva riferimento al fatto che la Regione dal 2006 al 2011 avrebbe speso 1,5 milioni di euro per l’aeroporto Fellini di Rimini (gestito da Aeradria SpA) e 6,5 milioni di euro per il Ridolfi di Forlì (gestito da Seaf SpA), tra sottoscrizione del capitale sociale e/o aumento e reintegro dello stesso per ciascuna di queste società. Un capitale investito “sostanzialmente sprecato” - secondo Favia - considerando le perdite accumulate dai due scali, nel 2010, 9,5 milioni per Seaf e 2,5 milioni per Aeradria, con una situazione debitoria del Ridolfi “particolarmente grave e evidente” già all’inizio del 2011. E il consigliere ha puntato il dito anche sui “3 milioni investiti per la nuova società SAR SpA”, “soldi che l’assessore Peri” avrebbe specificato sarebbero stati “dati senza conoscere il piano industriale”.

PERI: CHIEDERO’ COPIA DELLO STUDIO ALLA SAB. MAI ADOTTATO ATTI NON CONIUGATI ALL’INTERESSE PUBBLICO
Peri ha risposto specificando di aver appreso le risultanze dello studio della società PricewatwershouseCoopers, di cui chiederà copia da distribuire ai consiglieri, dalla relazione dei vertici di SAB, che ne ha diffuso i contenuti con un comunicato stampa. La Giunta regionale - ha detto - non ha mai sottovalutato la difficoltà di imprimere alle politiche regionali per il settore aeroportuale quell’indirizzo necessario per evitare una competizione dannosa sul territorio e fra i territori. Per questo sono state costantemente adottate misure per favorire la più incisiva cooperazione fra le diverse società di gestione operanti sul territorio. La legge regionale 4/2011 è quindi stata concepita come un passo ulteriore verso l’integrazione del sistema aeroportuale, attraverso un processo di unificazione di SEAF e Aeradria. Peri ha quindi escluso che la Giunta abbia adottato alcun atto che non fosse in rapporto con l’interesse pubblico: una cosa - ha detto - è discutere sul piano degli indirizzi e della prospettiva politica di un settore come quello aeroportuale, connotato da dinamiche di mercato fortemente condizionate dalle scelte delle compagnie low cost, un’altra cosa è adombrare l’illegittimità delle scelte amministrative compiute dalla Giunta stessa.

“Nessun atto”, quindi, “è stato adottato se non per rispondere a trasparenti e motivate ragioni di interesse pubblico e a fronte di prospettive volute dallo stesso legislatore regionale, nel cui contesto sono state assunte le varie autorizzazioni di spesa, ben lungi da qualunque intenzione di sperpero di denaro pubblico”.

NOE’: FORLI’ E’ STATA ILLUSA
Per Noè, l’errore primario è stato quello di aver fatto “prevalere logiche di carattere politico fra alcuni soggetti”, quando già “i numeri escludevano ogni tentativo” di salvataggio dell’aeroporto di Forlì. Così quella realtà è stata “illusa e poi tradita”, con l’aggravante di aver infuso nell’operazione cospicue risorse pubbliche. “Strana cronaca di una morte annunciata” - ha detto l’esponente dell’Udc - che vede “una grande responsabilità della Regione” nel voler mantenere strutture decotte, figlie della passata politica regionale policentrista. Una situazione - ha aggiunto - che oggi si lascia dietro lo strascico dei lavoratori dipendenti dell’aeroporto, unici “innocenti” di tutta la vicenda. Noè ha infine stigmatizzato il fatto che Peri non avesse ancora lo studio commissionato da SAB.

FAVIA: MI ASPETTAVO LE SCUSE DELLA REGIONE
“Mi aspettavo le scuse per gli errori commessi, se non nei nostri confronti, almeno nei confronti dei lavoratori illusi”, invece la Giunta “ritiene ancora di avere lavorato bene”.  Così ha replicato Favia all’assessore, ribadendo che “sono anni che si sa che l’aeroporto di Forlì andava chiuso”, ma se ne è prolungata l’agonia immettendo risorse regionali, “soldi - ha detto - utilizzati in modo allegro”.

LOMBARDI: GRAVE CHE L'ASSESSORE NON ABBIA VISTO I DOCUMENTI

la cosa che io e la collega abbiamo ritenuto più inaccettabile è che l’Assessore abbia detto di aver appreso dalla stampa il contenuto della consulenza che SAB ha commissionato a Pricewaterhouse è che ha bocciato la strategia regionale. La Regione è socia importante di SAB ed il fatto che l’Assessore Peri non abbia preso visione di un documento così importante, la dice lunga sul rapporto che c’è tra i due soci, sul reale interesse ad affrontare obiettivamente l’argomento e sull’autorevolezza della Regione  ad indicare strategie condivise  in campo aeroportuale.


 

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