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Aggressione alla scuola di Firenze, la sindaca Angelini con Savino: "Stop a campagna denigratoria"

La lettera della sindaca: "Scrivo queste righe nella speranza che i ragazzi che hanno subito la violenza e la preside che ha avuto il coraggio di dare voce a chi intende difendere la democrazia si sentano meno soli"

"L'aggressione squadrista che si è consumata davanti al liceo Michelangiolo di Firenze non può cadere nel silenzio. E non può cadere nel silenzio neppure la campagna di denigrazione che la preside Savino sta subendo per avere avuto il coraggio di rompere il muro dell'indifferenza". Anche la sindaca di Riccione, Daniela Angelini, in una lettera aperta agli studenti vittime dell'aggressione e alla preside Annalisa Savino, interviene nella vicenda che da qualche giorno tiene banco anche e livello nazionale, e difende la dirigente.

"La democrazia è un regime politico particolarmente esigente. Non è scontata, non è dovuta. Va conquistata e difesa. Pretende educazione alla libertà. Necessita di una responsabilità a carico di ciascuno", chiarisce la prima cittadina riccionese. Riprendendo un passaggio della lettera di Savino ("Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza") Angelini parla di parole non solo "opportune ma necessarie". Perché "fiducia nel futuro, apertura al mondo e ferma condanna a violenze e prepotenze sono valori che una scuola dovrebbe, non solo potrebbe, ma dovrebbe, promuovere". E "sono proprio questi che portano a dare concreta attuazione ai dettami della nostra Carta Costituzionale", rimarca Angelini. Che aggiunge: "Mi sento anche io in dovere di scrivere 'le lettere'. Mi sento anche io, come dovrebbero sentirsi tutti, responsabile della democrazia del mio Paese. Scrivo queste poche righe nella speranza che i ragazzi che hanno subito la violenza fascista e la preside che ha avuto il coraggio di dare voce a chi intende difendere la democrazia si sentano meno soli e si sentano dalla parte giusta della storia. Per me lo sono". (fonte: agenzia Dire)

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