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Allarme sicurezza a Riccione, Sadegholvaad difende la Tosi: "Non deve essere il capro espiatorio"

Dopo l'ennesima notte di vandalismi e rapina intervengono anche Pullè e Majolino: "E’ davvero triste vedere come le sinistre cavalchino la violenza dei teppisti e delle baby gang"

Si infuoca la polemica sui gravi problemi di ordine pubblico che, questa estate, ha visto Riccione essere tenuta sotto scacco dalle baby gang che ogni sera hanno messo a segno rapine e vandalismi. Dopo le accuse lanciate al sindaco, Renata Tosi, e all'assessore alla sicurezza, Elena Raffaelli, in aiuto del primo cittadino è intervenuto l'assessore riminese e candidato a sindaco Jamil Sadegholvaad che sulla sua pagina Facebook che ha spiegato come la Tosi non possa essere "il capro espiatorio dei gravi fatti". "Sulla sicurezza - ricorda il candidato dem riminese - i sindaci hanno armi poco più che spuntate. E questo vale per tutti i Comuni, a prescindere dal colore politico. E se, pochi giorni fa, non aveva alcun senso scaricare sui Comuni vicini i problemi di ordine pubblico della realtà riccionese, oggi non ne ha altrettanto addossare a una amministrazione comunale la gestione di fenomeni che riguardano purtroppo l’intera Italia dei mesi estivi. Dico a Renata Tosi, e agli altri Sindaci, che dobbiamo lasciare da parte la politica peggiore, fatta di strumentalizzazioni e di atteggiamenti scaricabarile, ritrovando semmai nell’unità e nella coesione istituzionale il percorso operativo che può dare risposta a fatti e comportamenti dalle modalità inedite e che, dunque, hanno e avranno bisogno di risposte altrettanto nuove. Proprio la provincia di Rimini, da decenni, chiede l’adeguamento permanente di uomini e mezzi di polizia. Negli anni si sono alternati governi di tutti i colori e ministri di tutte le forze politiche, ma nessuno ha mai preso seriamente in considerazione le legittime richieste del nostro territorio. Su questo dobbiamo combattere una battaglia comune, altroché dividersi per ragioni bassamente elettorali! Questa è una sfida che riguarda tutte le amministrazioni, visto che i poteri di legge dei sindaci in materia equivalgono a poco più di zero".

La notte di devastazione

Sulla questione sono intervenuti Fabrizio Pullè e Sara Majolino, rispettivamente capogruppo di Noi Riccionesi e Lista Civica Reanta Tosi, che a loro volta puntano il dito contro gli esponenti della sinistra colpevoli di "cavalcare la violenza dei teppisti e delle baby gang di queste calde notti riccionesi. Quelle stesse sinistre che hanno votato “No” quando la maggioranza della Tosi, ad aprile, ha chiesto in Consiglio Comunale maggiore sicurezza e maggiore presenza di forze dell’ordine. Quel “No”, pesa oggi come un macigno. Quel “No” è un pugno nello stomaco ai riccionesi. Altro che mancanza di programmazione. Le sinistre hanno le mani sporche, ed ora con quelle stesse mani si trovano a dispensare sui social attacchi politici completamente privi di fondamento. Il problema di sicurezza c’è, ed è evidente. Noi lo avevamo previsto per tempo, ci siamo mossi su tutti i tavoli per chiedere rinforzi, ma sempre mantenendo un "basso profilo" di comunicazione, proprio perché dovevamo tutelare la stagione, l’immagine della Città, i turisti che sarebbero arrivati.
Non si dovevano allarmare i turisti, ma nel contempo si doveva ottenere dallo Stato la garanzia di sicurezza che solo uno Stato può fornire. Avevamo una stagione da portare avanti, senza allarmare i turisti con inutili strilli mediatici, ma lavorando con chi, Questura e Prefettura, devono predisporre la difesa della Città. Polizia e Carabinieri li manda il Ministero dell’Interno. La Ministra Lamorgese, per intenderci.  Quella che fa entrare i migranti a chili, quella che permette i rave di più giorni senza intervenire in alcun modo. Quella stessa Lamorgese che, nel contempo, lascia il posto di Polizia di Piazzale Roma, desolatamente chiuso. Abbiamo chiesto forze speciali. Abbiamo chiesto di schierare i nuclei che intervengono per gli avvenimenti ad  alto rischio. Nulla. Non è arrivato nulla di concreto, se non qualche rinforzo (comunque ben accetto). Ciò che il Comune poteva fare (ordinanze del vetro, ordinanze anti alcool, fondi per le guardie private, riqualificazione della offerta turistica per elevare il prodotto turistico offerto), l’ha fatto. Ora che la stagione volge al termine, per gli ultimi weekend si schieri l’Esercito. Vediamo l’effetto. Le richieste dimissioni di Elena Raffaelli?Inizino prima a  dimettersi tutti quei consiglieri comunali che hanno votato “No” o che si sono astenuti sull’ordine del giorno sulla sicurezza. Inizi a dimettersi la Lamorgese. Inizino a dimettersi tutti quei politici di sinistra che hanno pensato ad un modello di integrazione che ha portato le bande di immigrati nordafricani a delinquere a Riccione. Il modello di integrazione delle sinistre: quello delle banlieu. Lo ripetiamo da tempo. La sicurezza è un valore primario.  E non chiamiamo “turisti” quella marmaglia di gente che ha devastato la nostra città: quelli sono solo teppisti e delinquenti, a cui lo Stato deve dare una risposta ferma e forte: il carcere".

IL VIDEO DELLE DEVASTAZIONI

"Il tema della sicurezza in Riviera, tornato con forza alla ribalta dopo i recenti episodi di cronaca legati alla città di Riccione, è una questione che va oltre gli schieramenti politici - ha aggiunto il consigliere regionale del Pd, Nadia Rossi. - È una questione di ordine pubblico, di prevenzione, di controllo, tanto più in una zona come la Romagna dove ogni anno si riversano milioni di arrivi nella stagione turistica, facendo lievitare esponenzialmente la popolazione residente. A inizio estate avevo lanciato l’allarme ed insieme ai colleghi consiglieri Pd avevo depositato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale perché si attivasse presso il Governo con il fine di ampliare i Presidi di Polizia estivi, che rischiavano di essere previsti solo nei Comuni capoluogo di provincia. E solo una settimana fa ho firmato un testo che chiede ulteriori misure da mettere in campo per rispondere al fenomeno delle baby gang, sempre più diffuso anche a causa della pandemia, che ha aumentato il disagio sociale ed incrementato gli episodi di violenza ed aggressione da parte dei giovani. Come evidenziato dalla preoccupazione dei sindaci del territorio, il tema sicurezza è molto ampio: per questo eviterei di strumentalizzarlo come sto purtroppo vedendo fare in queste ore da esponenti locali della Lega, l’onorevole Raffaelli per prima, che ha subito attaccato le politiche portate avanti dalla Regione in questi anni, come quella di “Città sicure". L’Emilia-Romagna, per inciso, stanzia ogni anno 2 milioni e mezzo di euro per finanziare progetti sulla sicurezza integrata proposti dai comuni e dagli enti locali, interventi sicuramente non risolutivi ma importanti per i territori: il Comune di Riccione non presenta progetti da oltre due anni. Se è vero che le armi degli enti locali sono spuntate dal punto di vista della repressione, è anche vero che nel campo della prevenzione, dell'inclusione e della riqualificazione urbana il comune può fare la sua parte, anche grazie ai finanziamenti regionali. Detto questo, è evidente che il nodo della questione inerente alle competenze sia nazionale, ed è lì che va portato il tema, senza perdere altro tempo. Mai come in questo momento la politica e il territorio devono essere compatti nel chiedere risorse e definire strategie comuni. Auspico quindi che il governo e il parlamento, su impulso dei deputati e dei senatori eletti sul territorio in tutti gli schieramenti, si muovano perché alla Riviera romagnola sia garantito il presidio e le forze che sono necessarie per la tutela dell’ordine pubblico. Ognuno faccia la sua parte ed agisca con responsabilità per garantire ai cittadini ed ai turisti una Riviera sempre più sicura".

Ad intervenire anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia che in una nota stampa dichiara: "E’ stata definita una notte di ordinaria follia: ed è quello che residenti e turisti hanno documentato a Riccione, attraverso i social, tra sabato e domenica. Scene assurde, da far west. Una gang di oltre trenta ragazzini, molti dei quali minorenni, hanno invaso le strade della città, vandalizzando tutto quanto trovato sul loro cammino. Siamo di fronte a un problema educativo serissimo che va affrontato senza indugi: e non è la prima volta che Forza Italia denuncia una situazione che è andata ben al di là dell’episodio sporadico. In Emilia-Romagna, così come in tutta Italia, il problema delle baby gang è diventato oltremodo drammatico: per non parlare poi delle zone turistiche, come la Riviera, che da qualche estate sono preda di orde sconsiderate di giovanissimi fuori controllo. La Forze dell’ordine, che ringraziamo sempre per il loro operato quotidiano, sono impegnate al massimo per il presidio del territorio. Ma evidentemente ancora non basta: se è necessario un rafforzamento degli organici, allora occorre che dal Governo si intervenga subito in tal senso. Il sindaco di Riccione ha lanciato un grido di allarme, invocando la presenza dell’Esercito: ed è giusto, doveroso, che la proposta venga valutata rapidamente. Almeno per dare una risposta nell’immediato. Ma è altrettanto chiaro che, da subito, occorre ragionare sulla prevenzione e trattare il fenomeno delle baby gang per quello che è davvero diventato: un’emergenza nazionale. Di fronte alle emergenze bisogna legiferare in fretta, intervenire con provvedimenti urgenti, che devono riguardare l’identificazione e la presa in carico di questi ragazzi da parte dei servizi sociali e la loro rieducazione. Non bisogna più commettere l’errore di lanciare messaggi di impunità nei confronti di questi giovanissimi allo sbando". 

Dal canto suo, anche il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, nel dire che Tosi "si trova a gestire una situazione complessa senza avere i giusti strumenti a disposizione" le esprime vicinanza. "Serve una riflessione seria e ci vogliono proposte e unità di intenti per lavorare sull'apertura stabile dei posti estivi e la sistematicità dei rinforzi estivi", ribadisce. "Oggi pensare di avere rinforzi da giugno a settembre è impossibile ma deve diventare un obiettivo a cui puntare per la qualità dell'offerta turistica dei nostri territori". Sempre da Facebook, Gozzoli torna ripetere quanto detto qualche giorno fa insieme al collega sindaco di Camaiore: "Noi sindaci siamo chiamati tutti a gestire situazioni gravi che richiedono riflessioni sulla gestione dell'ordine pubblico nelle località come quelle della Riviera che in estate arrivano anche a quadruplicare la popolazione presente". Per questo, prosegue, "abbiamo bisogno di essere uniti a prescindere dal colore politico. Fare ognuno per sé non è una scelta vincente".

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