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Allevamento avicolo, Valmarecchia in Azione: "Cittadini stanchi, è completamente mancato l'ascolto"

Valmarecchia in Azione: "Ci chiediamo quali siano i motivi per cui l’intera cittadinanza della Valle non sia stata interpellata"

I cittadini sono stanchi, delusi e sentono di avere le mani legate di fronte all’avanzamento dei lavori dell’allevamento intensivo. "Questa situazione - secondo il gruppo di Valmarecchia in Azione -, è conseguenza di una mancata concertazione territoriale, ovvero il un processo in cui l'amministrazione pubblica prende in considerazione il contributo dei cittadini, quando prende decisioni che cambiano in modo significativo la comunità locale. Essa contribuisce a creare un ambiente di democrazia, trasparenza e coinvolgimento. In fase di consultazione pubblica risulta fondamentale l’accesso ad informazioni chiare e complete, includendo i potenziali impatti dell’opera e le possibili alternative. Inoltre, essa deve avvenire in modo tale che ogni cittadino possa esprimere le proprie considerazioni, porre domande e suggerire migliorie. Occorre chiarire che spetta agli amministratori decidere quale sia il progetto finale da attuare, ma esso conterrà auspicabilmente un contributo positivo della cittadinanza".

"La concertazione risulta necessaria in sede di scrittura del Piano strategico, ovvero un documento programmatico che disegna le tappe di sviluppo del territorio con un’ottica lungimirante, finalizzato a coinvolgere la comunità locale in una riflessione sul proprio futuro ed i progetti per realizzarlo. L’obiettivo principale è quello di costruire in modo condiviso il futuro del territorio. Alla luce di queste considerazioni, ci chiediamo quali siano i motivi per cui l’intera cittadinanza della Valle non sia stata interpellata in primis in fase di scrittura del Piano strategico ed in secondo luogo in merito al progetto degli allevamenti intensivi. Riteniamo, infatti, sarebbe stato più lungimirante puntare ad aziende a maggiore intensità di lavoro, preferibilmente qualificato, affinché i nostri “cervelli” potessero valutare la permanenza in Valle. Inoltre, riteniamo che l’impatto ambientale e la vocazione turistica del territorio avrebbero dovuto guidare la pianificazione strategica".

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