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Approvato il Reddito di libertà per le donne vittime delle violenze

Via libera in Regione alla risoluzione di Nadia Rossi: “Dalle Istituzioni un sostegno economico per aiutare le donne vittime di violenza a ricostruirsi una vita”

La violenza di genere e il percorso che le vittime devono affrontare dopo l’allontanamento dalla relazione violenta torna al centro del dibattito in Assemblea Legislativa regionale grazie all’approvazione della risoluzione presentata dal consigliere Dem Nadia Rossi che apre all’introduzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza. “Una proposta che avevo sostenuto in campagna elettorale e che oggi, dopo lo shock provocato dalla pandemia, diventa ancora più urgente – spiega la Rossi – La condizione economica femminile, da sempre svantaggiata rispetto a quella maschile, è stata fortemente aggravata dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. La violenza fisica, psicologica ed economica,  e soprattutto quella domestica, sulle donne e spesso anche sui minori è esplosa. E chi ha il coraggio di denunciare o  allontanarsi da un compagno violento deve poter fare affidamento sulle Istituzioni, che garantiscano un percorso di emancipazione anche sul piano lavorativo ed economico alla vittima. Il rischio, molto concreto e che ben conosce chi collabora con la rete dei centri antiviolenza o con l’associazionismo impegnato nel contrasto alla violenza di genere, è che una donna che non ha alternative lavorative o economiche che le diano una possibilità di indipendenza, difficilmente si allontanerà dalla relazione violenta. Ogni donna ha il diritto di decidere per sé e per la propria autodeterminazione, basta garantire le condizioni perché quel diritto sia fruibile da ciascuna”.

“L’Assemblea Legislativa regionale con il voto positivo alla risoluzione - conclude il consigliere - ha chiarito che serve un impegno ulteriore dalle Istituzioni. Per garantire un reddito di libertà, un percorso di reinserimento lavorativo e misure specifiche come punteggi migliorativi nelle graduatorie pubbliche per chi dopo aver subito violenza ha necessità di costruirsi una nuova identità, un percorso lavorativo ma anche una soluzione abitativa e di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia. Nella nostra Regione è presente una rete di enti e organizzazioni che si muove nella direzione di tutelare le donne. Allo stesso tempo, le scelte di questa giunta e dell’Assemblea, le pongono al centro delle politiche del lavoro, economiche e sociali dei prossimi anni: penso ad esempio al Nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima. Ora l’indirizzo che come consiglieri regionali abbiamo affidato alla Regione è di rendere ancora più concreto ed efficace il sostegno alle donne”.

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