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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Assessori part-time", il Comune risponde a Mauro: "Definizione fantasiosa"

Il Comune di Rimini sostiene che sia normale per un assessore continuare a svolgere anche il suo lavoro di cittadino privato, senza intralciare con la sua carica istituzionale

In seguito alle affermazioni del consigliere Gennaro Mauro, capogruppo di “Uniti si vince”, in merito alla nuova giunta del sindaco Andrea Gnassi, il Comune di Rimini risponde definendo “fantasiosa” l'immagine delineata dallo stesso Mauro riguardo agli assessori comunali definiti dallo stesso “asessori part-time”.

“E' quanto meno curiosa – si legge nella nota stampa del Comune - la polemica introdotta dal consigliere Mauro sui cosiddetti ‘assessori part time’. Questa fantasiosa definizione del Consigliere fa pensare che egli consideri gli assessori come dei “dipendenti pubblici“, tenuti a una prestazione oraria fissa, che, ove non venga assicurata nella sua interezza e nella sua massima estensione, può pregiudicare la qualità e intensità del loro lavoro.

Questa concezione corrisponde ad una ‘logica’ che non trova alcun fondamento né nei principi di organizzazione della pubblica amministrazione, che attribuisce ogni competenza gestionale ai dirigenti; né nell’ordinamento istituzionale, che considera da sempre come ipotesi del tutto normale, equa, praticata e favorita il fatto che un Assessore continui nella propria attività professionale, affiancando ad essa il proprio impegno di amministratore. Anzi, proprio per agevolare tale possibilità il Tuel contiene una serie di norme che, oltre a vietare trasferimenti durante l’esercizio del mandato, disciplinano il diritto a permessi, retribuiti e non, per la partecipazione alle riunioni della Giunta nonché per lo svolgimento di tutte le attività necessarie all’espletamento del mandato. La legge prevede inoltre che l’indennità di funzione per gli assessori lavoratori dipendenti, che non abbiano optato per la richiesta di aspettativa, venga dimezzata. Il Consigliere Mauro può rapidamente e gratuitamente reperire anche sul web il Testo Unico degli Enti Locali per avere una panoramica più ampia e informata sull’argomento.

Tra l’altro lo stesso Consigliere sembra non ricordare che gli assessori possono anche non essere dipendenti, pubblici o privati, ma liberi professionisti, artigiani, commercianti; per costoro ovviamente il tema dell’aspettativa e di quello che impropriamente viene definito ‘tempo pieno’ non potrebbe in alcun caso porsi.

Allora è forse il caso di ricordare che la Costituzione, le leggi e le normative vigenti in Italia in ordine all’impegno nella Pubblica Amministrazione vertono sulla centralità della qualità del lavoro, dell’impegno e dell’apporto che può essere dato al governo della città che non è esclusivamente correlato alla sola quantità di tempo, ma anche, e forse di più, ad altre qualità, che un rapporto costante con il mondo del lavoro possono solo arricchire, favorire ed esaltare.”
 

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