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La Camera approva la delega per la riforma del Codice della nautica

Lo riferisce il deputato Pd Tiziano Arlotti, intervenuto in aula in occasione della discussione del provvedimento e tra i relatori, venerdì scorso, al convegno sul tema promosso da Ucina Confindustria nautica

E’ stata approvata in via definitiva dalla Camera la legge delega per la riforma del codice della nautica da diporto. Spetta ora al Governo emanare uno o più decreti legislativi, volti a semplificare il regime amministrativo e la navigazione delle unità da diporto, comprese quelle adibite ad attività commerciale, e le attività di controllo che oggi vedono ancora sovrapposizioni fra sette diversi corpi di polizia, nonché l’aggiornamento della normativa di sicurezza. Lo riferisce il deputato Pd Tiziano Arlotti, intervenuto in aula in occasione della discussione del provvedimento e tra i relatori, venerdì scorso, al convegno sul tema promosso da Ucina Confindustria nautica.

“Con oltre 7.800 chilometri di coste,  500 porti e porticcioli e un giacimento unico di coste, paesaggi, siti archeologici, arte, cultura, enogastronomia, ha la leadership europea e mediterranea nel turismo croceristico – ricordato Arlotti -: ben 2,1 milioni di crocieristi nel 2015, con un incremento del 6%, un presidio del 10 per cento su tutto il croceristico a livello mondiale e una produzione di imbarcazioni da diportistica che nel mondo non ha eguali. Nel nostro territorio, la Marina di Rimini con 622 posti e la Marina di Cattolica con 250 sono le punte di diamante, a cui si aggiungono un migliaio di posti barca nei porti da Portoverde a Bellaria. Mediamente un marina resort turistico genera 70 posti di lavoro, fra addetti diretti e indotto, mentre la spesa media giornaliera del turista nautico è di 128 euro, di cui 102 fra shopping, ristorazione, cultura, divertimento,. Oltre un quarto della domanda mondiale dei prodotti della nautica da diporto è assorbito dal made in Italy, leadership assoluta che diventa ancor più netta nella produzione di imbarcazioni, raggiungendo il 32,2 per cento, che sale fino al 37 per cento nella produzione di yacht maggiori di 24 metri”.

“Ogni porto, ogni marina resort è una porta di accesso ai nostri territori, alle nostre bellezze artistiche, monumentali, paesaggistiche, alle tipicità enogastronomiche. La riforma del codice della nautica da diporto rappresenta un'ulteriore opportunità per sostenere sviluppo e lavoro e per dare un contributo robusto ad un segmento importante come il turismo, che, come la nautica da diporto, è un vero e proprio settore industriale. I Marina Resort vengono equiparati a tutti gli effetti alle strutture ricettive all'aria aperta: viene applicato il 10% di IVA al posto del 22, come avviene oggi per quanto riguarda tutte le attività che sono su demanio marittimo, a partire da quelle dell'arenile”.

“Il disegno di legge delega approvata alla Camera contiene inoltre disposizioni attinenti al regime amministrativo della nautica da diporto, nonché alla sicurezza, ma voglio evidenziare soprattutto l'elemento della semplificazione del regime amministrativo e degli adempimenti relativi alla navigazione da diporto anche ai fini commerciali. La delega al Governo per la riforma del codice della nautica è lo strumento appropriato per agire non in una logica di mera deregolamentazione, bensì di una sburocratizzazione, di una semplificazione, che agiscano sulle procedure, facendo diventare più attraente ormeggiare nei nostri porti i turisti che vengono da Paesi con norme più semplici e più efficaci”. 

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