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Case popolari, Renzi (FdI): "Prima ai riminesi con anzianità di residenza"

La proposta del candidato alle regionali di Fratelli d'Italia: "Il riconoscimento dell’anzianità di residenza significa salvaguardare “un dato culturale“, il senso di appartenenza alla nostra Comunità, alla nostra città, alla vita vissuta in questo luogo"

"Le case popolari vengano assegnate prima ai riminesi con anzianità di residenza". Questa la proposta di Gioenzo Renzi, capolista di Fratelli d'Italia alle prossime elezioni regionali, che lancia i punti della sua campagna elettorale. "Il problema sociale della casa è dimostrato dalla graduatoria delle 1.730 domande di alloggi dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) e dalla graduatoria di 378 domande degli alloggi a “Canone calmierato” - spiega l'esponente di FdI snocciolando i numeri. - La  ragione dei richiedenti è quella di non essere in grado di pagare canoni di locazione medi che si aggirano tra i 500-600 euro mensili, rispetto ai canoni  medi ERP di 136 euro e a “canone calmierato” di 331 euro. Da rilevare che in testa alla graduatoria ERP, nelle prime 100 domande, i richiedenti stranieri sono il 40% , mentre nella graduatoria a “ canone calmierato”, nelle le prime 100 domande, i richiedenti stranieri sono il 50%. Gli alloggi ERP assegnati negli utimi tre anni sono 154, di cui 39 alloggi, pari al 25%, ai richiedenti stranieri. Gli alloggi “a canone calmierato” assegnati negli ultimi tre anni sono 45, di cui 18 alloggi, pari al 40%, assegnati ai richiedenti stranieri". 

"Dinnanzi ai suddetti dati - prosegue Renzi - è evidente che i “penalizzati” sono i riminesi che da tempo vivono e lavorano nel nostro Comune, pagano le tasse, contribuiscono allo sviluppo del territorio e anche al patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica. Per questo continuo a chiedere nelle graduatorie il riconoscimento dell’anzianità di residenza  dei richiedenti, tramite l’attribuzione di un punteggio per i giorni di residenza, per salvaguardare i residenti da lungo periodo sul terrritorio comunale. Il riconoscimento dell’anzianità di residenza significa salvaguardare  “un dato culturale “, il senso di appartenenza alla nostra Comunità, alla nostra città, alla vita vissuta in questo luogo, mentre la permanenza in graduatoria  esprime solo un bisogno temporale, una richiesta. La Regione Emilia Romagna, invece nel 2015, ha previsto solo la condizione  della “ residenza anagrafica o attività lavorativa nel territorio regionale da almeno 3 anni” per inoltrare le  domande degli alloggi ERP, senza alcun riconoscimento nelle graduatorie della anzianità di residenza. D’altra parte va sottolineato che dinnanzi all’emergenza abitativa, la Regione oltre a non tutelare i residenti da lungo periodo rispetto a coloro appena arrivati, non ha neanche destinato risorse per un programma di realizzazione di alloggi pubblici per il presente e il futuro delle nostre Comunità".
 

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