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Cattolica, nuovo lungomare: le "controproposte" del centrosinistra

"Ben venga il nuovo lungomare, ma che il mare lo esalti come merita e non che si intraveda tra un chiosco e l’altro"

Cattolica Coraggiosa, Cattolica Futura, Cattolica in Azione, Partito Democratico, Partito Socialista, Rifondazione Comunista e Verdi – Europa Verde tornano alla carica sul nuovo lungomare di Cattolica e propongono delle controproposte sul progetto di riqualificazione del lungomare. "Ben venga il nuovo Lungomare di Cattolica: su questo siamo tutti d’accordo - affermano - Che sia, però, un lungomare che il mare lo esalti e lo celebri, come merita, e non un lungomare in cui il mare lo si intraveda tra un chiosco e l’altro. Che sia un lungomare aperto, proteso verso il mare. E, soprattutto, che sia un Lungomare senza nuovo cemento e con il verde, quello vero, che ombreggia, che contribuisce a ridurre la temperatura, non quello asfittico che compare sul tetto dei chioschi in costruzione, solo per far bella mostra in sede di rendering. Vorremmo un lungomare senza balaustre e senza inciampi, fatto di gradoni a mare, su cui nelle calde sere d’estate ci si possa sedere, in pace. È così che immaginiamo il lungomare del futuro".

A tal fine le forze politiche presentano delle "osservazioni a tutti gli enti competenti, chiedendo di valutare una serie di aspetti: eliminare i chioschi (ingannevolmente definiti “pop-up”, come se fossero strutture temporanee e poco invasive) che ostruiscono la vista a mare o, al limite, riposizionarli in modo che non intralcino e, in ogni caso, che occupino la minor superficie possibile; utilizzare materiali eco-compatibili e non, ancora una volta, il cemento (i chioschi saranno, secondo il progetto, costrutti di cemento); concepire la viabilità in modo elastico e reversibile e, quindi, in modo che numero di corsie e sensi di marcia possano essere adattati in base alla stagione. E, ancora, assicurare la massima presenza possibile di verde nei giardini de Amicis, nel progetto una piazza di cemento; rivalutare la capillarità dell’impianto geotermico in modo che vada a beneficio al maggior numero di attività possibile e non solo ai chioschi, come tra l’altro prevedeva il progetto che ha ottenuto i fondi regionali".

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Proseguono: "Un riesame delle decisioni assunte scongiurerebbe, altresì, il rischio di trasferimento della guardia medica, attualmente ubicata tra hotel Kursaal e hotel Vienna, nella zona periferica delle Navi, come è stato ipotizzato in sede di commissione municipale. Non stiamo chiedendo molto, ma solo di continuare a vedere il mare, di eliminare il cemento e progettare in maniera lungimirante, ascoltando tutta la cittadinanza (e non pochi privilegiati). Dopo cinque anni di scelte prese esclusivamente a Palazzo Mancini senza una reale condivisione, molte delle quali rivelatesi più che discutibili, vista l’importanza dell’opera, l’Amministrazione potrebbe cominciare ad ascoltare."

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