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Ceccarelli: “Campagna elettorale bellissima, per la sinistra al potere una lunga serie di scorrettezze”

Il candidato sindaco del centrodestra e delle liste civiche collegate denuncia "atteggiamenti da vecchia politica clientelare che non ci sorprendono, ma che pensavamo non fossero utilizzati da classe politica fatta di giovani che si autodefiniscono riformisti"

Ultimi guizzi per la campagna elettorale del centrodestra e delle liste civiche collegate che vogliono portare a palazzo Garampi il candidato sindaco Enzo Ceccarelli che, in queste ore, si sta preparando a chiudere quella che per lui è stata "una campagna elettorale atipica, velocissima e, almeno per me, bellissima. Ho avuto la possibilità in queste settimane di conoscere migliaia di persone e di toccare con mano i tanti problemi di Rimini, spesso nascosti da una propaganda che ci vuole vendere un’immagine patinata della città che non esiste nella realtà. Ma è stata anche una campagna elettorale molto scorretta per l’atteggiamento messo in atto dall’amministrazione in carica". Per l'aspirante primo cittadino, però, è anche il momento di togliersi qualche sassolino dalle scarpe ricordando come "Tutti sanno che esiste una legge - la numero 28 del 22 febbraio 2000 - che disciplina il comportamento delle pubbliche amministrazioni durante le campagne elettorali. Questa legge dice in maniera chiara che dalla data di convocazione dei comizi elettorali (nel nostro caso il 19 agosto 2021) e fino alla conclusione delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabile per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni".

Ed è proprio su questo aspetto che si incentra una nota di Ceccarelli analizzando come "dal 19 agosto l’attività di comunicazione del Comune di Rimini è stata incessante: quasi 120 comunicati stampa su ogni aspetto dello scibile umano. E se anche è stata mantenuta nella maggior parte dei casi l’impersonalità della comunicazioni, non si può certo dire che, nella maggior parte dei casi, si tratti di informazioni indispensabili. Facciamo alcuni esempi di questi giorni. Il Comune annuncia la partenza dei lavori delle rotonde sulla Statale 16, il sindaco Gnassi mette in atto una pantomima con tanto di operai e macchina e poi si scopre che questi cantieri partiranno il prossimo anno. Era una comunicazione indispensabile ed urgente? Altro esempio, nel fine settimana saranno installate nuove targhe dedicate a personaggi importanti della storia recente di Rimini, con tanto di cerimonie. Ad esempio la piazza della stazione sarà titolata a Don Benzi. Dov’è l’urgenza? E’ una vicenda che si trascina da anni e che è stata approvata mesi dopo la naturale scadenza della Giunta. E’ chiaro che si tratta di una manovra di propaganda per cercare di attrarre parte del voto cattolico a poche ore dalle elezioni. Insomma dal 19 agosto abbiamo visto di tutto e di più: inaugurazioni una dietro l’altra, di opere già in piedi da tempo, annunci di nuovi cantieri, nessuno dei quali di partenza immediata, propaganda a spettacoli, mostre ecc. ecc. Parte di queste comunicazioni sono state fatte interpretando in maniera molto, troppo, disinvolta la legge. E chiudiamo questo capitolo dicendo che l’unico comunicato veramente necessario per i cittadini - cioè quello relativo alla pericolosità di piazza Malatesta, poco illuminata e piena di ostacoli -, non è stato fatto, con il risultato che due persone sono ricoverate in gravi condizioni all’ospedale".

Oltre all'aspetto di quelle che definisce "scorrettezze comunicative", Ceccarelli si focalizza anche su quelle che secondo lui sono "tipiche della campagna elettorale". "Tante volte, in diverse parti della città - spiega il candidato sindaco - ci siamo trovati di fronte a nostri sostenitori, soprattutto quelli che hanno attività economiche, che ci hanno espresso le loro preoccupazioni. Il tono dei discorsi era più o meno questo: “ma lo sa Ceccarelli che, il giorno dopo che ho partecipato alla sua manifestazione, mi hanno chiamato dicendomi di stare attento, di non schierarmi, perché la mia attività deve lavorare e ha bisogno di supporti e aiuti…” Ed, in diversi locali, è capitato che i titolari, schierati al nostro fianco, ci abbiano chiesto di non fotografare le insegne dei locali “altrimenti mi chiamano …” Insomma, atteggiamenti da vecchia politica clientelare che non ci sorprendono, ma che pensavamo non fossero utilizzati da una classe politica fatta di giovani che si autodefiniscono riformisti. Evidentemente hanno imparato bene la lezione di nonni e padri ed evidentemente il fallimento delle loro politiche, che è sotto gli occhi di tutti, li porta verso questi atteggiamenti, piuttosto che a discutere di politica e di idee per la città che del resto non hanno. Domenica 3 e lunedì 4 tutto questo deve cambiare, si può vincere subito al primo turno, invito tutti i cittadini ad andare al voto per fare svoltare davvero questa città".

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