Il consigliere regionale Marco Lombardi (Fi-Pdl) ha rivolto un’interrogazione alla Giunta per "chiarimenti sull’iter di approvazione del progetto per la realizzazione di un impianto idroelettrico sul fiume Marecchia in corrispondenza alle opere del Consorzio di bonifica della Romagna titolare della concessione idrica per il prelievo di acque attraverso due canali di distribuzione realizzati sulla traversa di Ponte Verrucchio".

Il consigliere ricorda che" il progetto in questione fu presentato nel 2003 assieme ad un altro progetto concorrente che prevedeva il prelievo di acque a valle della traversa del Consorzio", mentre il progetto poi approvato prevede “la derivazione a monte e in corrispondenza della presa irrigua in destra idraulica”. Entrambi i progetti – riferisce ancora Lombardi – vennero sottoposti a Via e la Conferenza dei servizi, nel suo rapporto conclusivo,  a fronte dei 4 voti favorevoli attribuiti all’altro progetto, espresse 3 voti a favore del progetto poi approvato “al termine di un procedimento – commenta il consigliere- assolutamente sorprendente sia per il suo svolgimento sia per la conclusione cui si è giunti con il ribaltamento dell’esito della originaria Conferenza.

Lombardi chiede pertanto "le motivazioni che hanno portato all’approvazione dell’impianto in questione e vuole sapere se la Giunta regionale non ritenga che il progetto “non determini interferenze sulla disponibilità idrica e anche sulla facoltà del Consorzio di regolare i prelievi come previsto nel disciplinare di concessione della Regione”.

In caso affermativo, Lombardi vuole sapere dalla Regione come "intenda procedere sia nei confronti del concessionario sia nell’interesse degli agricoltori per i quali la risorsa idrica è senza dubbio un fattore strategico". L’esponente di Fi-Pdl chiede infine se "corrisponde al vero che la società che ha presentato il progetto poi autorizzato sia “una Srl ‘di proprietà’ di due dipendenti delle amministrazioni presenti al tavolo di lavoro della commissione Via (la Provincia di Rimini e l’Autorità dei Bacini regionali romagnoli) e in caso affermativo se la Giunta regionale non ritenga tale fatto quantomeno inopportuno”.