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Paolucci attende l'esito delle elezioni. "Dopo 10 anni di isolamento, è giunta l'ora del cambiamento"

Chiusura di campagna elettorale per Coriano Futura. "Ci siamo trovati bersaglio di un attacco feroce e a tratti anche infantile da parte del candidato di Progetto Comune"

Si conclude venerdì (10 giugno), con la festa in piazza Don Minzoni alle 19,30, il cammino elettorale di Coriano Futura, dopo mesi di incontri nelle frazioni e nelle case dei cittadini corianesi. "Voglio ringraziare tutte le persone che nelle ultime settimane ci hanno aperto la loro porta per ascoltare le nostre proposte, esporci dei problemi o anche semplicemente per condividere insieme a noi un momento della loro giornata - dice il candidato sindaco Cristian Paolucci -. E' questo il vero spirito di comunità che vorremmo fosse alla base della Coriano di domani. Ringrazio naturalmente la mia squadra, composta da otto donne e otto uomini, che hanno dato veramente il massimo e non si sono mai risparmiati. Ringrazio anche gli altri candidati sindaci, Gianluca Ugolini e Oreste Godi, per aver contribuito a stimolare il dibattito e offerto alla cittadinanza un'importante occasione di democrazia".

E aggiunge: "Dispiace tuttavia, in queste ultime battute di campagna elettorale, essermi ritrovato bersaglio di un attacco feroce e a tratti anche infantile da parte del candidato di Progetto Comune. Quello che preoccupa, e dovrebbe preoccupare tutti corianesi, è la mancanza assoluta di imbarazzo e vergogna nel mostrare una natura aggressiva, un carattere rancoroso e facile all’ira, come già dimostrato davanti alle telecamere in occasione del confronto in tv. Sarebbe facile tralasciare i contenuti per “buttarla sul personale” come è stato fatto da Ugolini e dagli altri candidati di Progetto Comune non solo sulla stampa ma anche negli incontri con le frazioni. Preferisco invece chiudere questa esperienza con un messaggio di positività, sperando che possa essere d'auspicio per un clima più sereno e meno conflittuale per il nostro paese".

"L'ho già detto, e lo ripeto ancora: io sarò il sindaco di tutti. Non ci saranno, per la mia amministrazione, cittadini di serie A o serie B. Non mi sottrarrò alle critiche e al confronto, e non ghettizzerò o tenterò di silenziare nessuno solo perché la penserà diversamente da me o avrà qualcosa da ridire sul mio operato. Dobbiamo ricostruire uno spirito di comunità che è stato distrutto da dieci anni di veleni e tensioni. Ci sono persone, a Coriano, che purtroppo vivono con paura e con un senso di esclusione il loro non volersi conformare ad uno status quo. Questo non è bello per un Comune come il nostro, che ha le sue radici nei valori della democrazia e della partecipazione. Sarò il sindaco di tutti, dicevo. Di quelle mamme e di quei papà che si barcamenano per arrivare a fine mese e sperano che il Comune possa aiutarli a pagare la rette della mensa per i loro figli e che vorrebbero vedere riaperto l'asilo nido pubblico. Dei volontari delle nostre società sportive, stanchi di vedere i giovani atleti allenarsi in impianti che cadono a pezzi. Degli imprenditori, che devono fare i salti mortali per ottenere un appuntamento in Comune e farsi rilasciare un semplice documento. Dei nostri giovani, che si ritrovano a vivere in un paese spento e vorrebbero avere uno spazio dove ritrovarsi e stare insieme. Sarò anche, e soprattutto, il sindaco di chi non mi ha votato, dei sostenitori di Progetto Comune o di Sinistra Unita. Questo dovrebbe essere il vero significato dell'amministrare la cosa pubblica. Non alzerò barriere, ma costruirò ponti. Io e la mia squadra vogliamo unire, non dividere".

E in conclusione: "Per questo mi ha fatto sorridere vedere il mio avversario attaccarmi definendomi riccionese. Come se questa parola fosse un insulto. E' puerile, ed è sintomo di una logica di destra che vorrebbe isolare Coriano dal resto del mondo; una logica di odio e rancore che ancora fa distinzioni tra “noi” e “loro”, che non include ma estromette. La mia famiglia è corianese e Coriano è la mia casa. Non c'è molto altro da dire.
Sulla Casa della Salute: ormai è chiaro a tutti, tranne agli aderenti a Progetto Comune, che realizzarla in una struttura privata esclude la possibilità di ottenere finanziamenti pubblici. Inoltre che un Comune si rallegri di non pagare perché “tanto paga l’Asl”, servizio pubblico sostenuto attraverso le tasse dei cittadini, dimostra ancora una volta una mancanza di visione collettiva, uno sguardo incapace di guardare oltre il proprio orticello".

Il messaggio ai cittadini: "Chiudo rivolgendomi a tutti i cittadini corianesi e invitandoli a recarsi alle urne, domenica, per esercitare un diritto fondamentale e inalienabile. Davanti a loro hanno due opzioni. Scegliere tra la continuità con dieci anni di isolamento, divisioni e immobilismo. Oppure scegliere il cambiamento. Scegliere tra chi chiude servizi e chi invece vuole aprirli. Scegliere affinché le cose continuino ad andare sempre allo stesso modo. Oppure scommettere su una Coriano migliore".

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