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"A Novafeltria Tares più alta rispetto a Rimini": i sindacati puntano al principio di equità

Si è svolto lunedì 23 settembre il secondo incontro tra l’assessore Biordi del Comune di Novafeltria e i sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle problematiche emerse dalla ipotesi di applicazione della Tares

Si è svolto lunedì 23 settembre il secondo incontro tra l’assessore Biordi del Comune di Novafeltria e i sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle problematiche emerse dalla ipotesi di applicazione della Tares. I sindacati si dicono "delusi sia per il metodo profondamente sbagliato seguito dall’amministrazione di Novafeltria, sia per i contenuti delle proposte che scaricano costi eccessivi sulle famiglie già gravate da un livello di tassazione eccessivo".

"Avevamo avanzato richieste per rivedere, aumentandola sensibilmente, l’applicazione di agevolazioni per le utenze domestiche, per ridurre fortemente l’impatto di bollette stratosferiche su pensionati e lavoratori dipendenti; avevamo richiesto all’amministrazione di fornirci dati, simulazioni, per verificare le differenze di applicazione tra Tarsu e Tares. Risposte nulle - chiosano Cgil, Cisl e Uil -. Il fondo per le agevolazioni era stato individuato in 10.000 euro (ridicolo), ed è stato con sommo sforzo portato a 17.500 euro per tutte le utenze domestiche".

I sindacati aggiungono che è stato loro comunicato che "le amministrazioni precedenti hanno speso tutti i soldi e che attualmente nel bilancio del Comune di Novafeltria non ci sono risorse, ma si sono ben guardati dal verificare l’efficienza delle spese, il recupero dell’evasione e tutte le altre attività che potevano e possono ridurre drasticamente questo pesante fardello sulle famiglie dei pensionati e dei lavoratori dipendenti".

"Perché una famiglia di 4 persone in un appartamento di 100 metri a Rimini paga 256 euro e a Novafeltria supera i 400? - si chiedono Cgil, Cisl e Uil -. Se poi aggiungiamo che l’addizionale comunale è a Novafeltria pari allo 0,7% contro una media molto ma molto più bassa degli altri comuni? Forse i servizi sono di qualità maggiore che altrove, forse ci sono maggiori servizi che altrove? Per piacere non scherziamo. Con questi sistemi, con queste tariffe altissime ci sarà inevitabilmente una grande quantità di insoluti cioè cittadini che non ce la faranno a pagare quanto dovuto e tutto ciò si scaricherà sulle famiglie l’anno prossimo peggiorando ulteriormente la situazione".

I sindacati sostengono "la necessità di introdurre un principio di equità rispetto alle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati già duramente colpite dalla crisi. Per finire, riguardo le polemiche apparse sulla stampa per stabilire a chi debba essere attribuito il merito per i risultati raggiunti, Noi non lo vogliamo prima di tutto perché non ci sono risultati raggiunti ma solo poca competenza tecnica e incapacità politica di gestire i problemi, che vengono puntualmente scaricati sui lavoratori dipendenti, sui pensionati e sulle attività economiche (quelle poche che sono rimaste aperte) che non riescono più a pagare una pressione fiscale esagerata, la più alta della nostra provincia".

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